Un inedito incontro tra l'esclusiva cucina giapponese e il pregiato vino italiano ha avuto inizio, sotto il segno di Expo, a Milano.
Nella patria del sushi, dove questi piatti, prima di nicchia, sono diventati un vero e proprio stile alimentare, l'associazione che raccoglie i ristoranti giapponesi in Italia ha annunciato di aver intrapreso un “percorso culturale ed enogastronomico” con un consorzio di vini italiani. Quasi una rivoluzione, alla vigilia del Festival del Sol Levante.
I menù dei ristoranti giapponesi, infatti, per via degli strettissimi margini del disciplinare nipponico, sono stati quasi gli unici a rimanere del tutto impermeabili alla penetrazione del 'made in Italy'. “Prima al massimo qualche ristoratore inseriva una bottiglia di vino bianco nel menù – spiega Annalena De Bortoli, dell'Airg, Associazione italiana ristoratori giapponesi – nei locali di alta gamma si servono tradizionalmente solo vari tipi di tè verde e sakè”.
Ora invece, siamo di fronte all'inizio di una contaminazione che potrebbe fare molta strada: merito dell'approccio culturale del consorzio del Gavi, che ha stretto questa alleanza. Non solo commercio, quindi, ma degustazioni, workshop, performance artistiche e letterarie, che si inseriscono nella settimana della cultura giapponese che si sta per aprire nel capoluogo lombardo, il 'Milano Matsuri 2015', dall'11 al 14 giugno.
C.d.G.