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Vino della settimana

Vino della settimana: Etna Rosso Doc 2013 di Tornatore

06 Giugno 2015
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Nerello Mascalese e poco Nerello Cappuccio

Nelle quasi 150 recensioni di questa rubrica tante volte ci siamo imbattuti in titolari di aziende che nella vita facevano tutt’altro che gli agricoltori. Questa volta la situazione è diversa perchè vero è che Francesco Tornatore faccia l’industriale di successo con stabilimenti anche all’estero, ma la sua famiglia di vigneti ne ha sempre posseduto e se n’è occupata fin dalla metà dell’ottocento in agro etneo di Castiglione di Sicilia che gli ha dato i natali. Nel passato erano pochi ettari con palmento e frantoio per le olive ma il richiamo alle radici per Francesco diventa forte per cui decide di applicare le sue doti di imprenditore anche alla campagna, alla splendida campagna etnea.


(Francesco Tornatore)

Compra altri terreni, li sistema costruendo muretti rigorosamente a secco, impianta nuovi vigneti, ma tutti nelle 4 varietà tipiche della zona: i due Nerelli, Carricante e Catarratto; realizza la nuova cantina cercando di rispettare il paesaggio e l’ambiente, utilizza i caseggiati e gli esterni per eventi e banchetti.

Direttamente e tramite società controllate oggi gli ettari di proprietà sono 100 di cui 42 vitati, 8 ad uliveti, 5 a noccioleti, altri 10 in conversione a vigneto. Già ora Tornatore è l’azienda con più vigneti nell’Etna anche se le bottiglie prodotte sono ancora poche visto la gioventù dell’azienda che solo col millesimo 2013 ha iniziato a confezionare.

Dall’inizio del 2014 con l’arrivo di Vincenzo Bàmbina come enologo si inizia il vero assetto dell’azienda che oggi, come i grandi Chateaux, ha solo le 3 etichette classiche dell’Etna, ma sono amorevolmente curate le botti da cui spilleranno i vini atti a divenire anche una Riserva ed un Cappuccio in purezza. Bàmbina crede tanto in questo progetto, che può rivelarsi veramente importante, da aver lasciato le altre aziende di cui era consulente.


(Vincenzo Bambina)

L’Etna Rosso che degustiamo è ante Bàmbina, proviene da vigne poste a quota di 600 metri; vendemmia a metà di ottobre e selezione manuale sul nastro dei grappoli; diraspamento, pigiatura lieve, fermentazione, macerazione di una decina di giorni e primo affinamento in modernissime vasche di cemento, poi in botti grandi per quasi un anno. Niente barriques in cantina, solo botti di rovere da 15, 25 e 50 ettolitri.

Versato nel bicchiere il colore è rosso rubino chiaro, tipico etneo. Al naso ecco il vulcano, presente con un indefinibile odore di roccia lavica, di pietra focaia, poi dando ossigeno arrivano i frutti rossi in confettura, pochi ma in compenso tanto cioccolato, liquirizia, salvia. Un naso austero. In bocca spicca la sua nerboruta acidità a braccetto con tannini morbidi. Bocca squillante per un vino vivace e serio al contempo, di personalità.

Abbiniamolo con una pasta alla norma, una zuppa di ceci, un agnello al forno, perfetto con i formaggi erborinati forti, tipo Stilton. Sono 12.000 bottiglie e in enoteca si comprano a 14 euro.

Tornatore Az. Agr.

via Pietramarina 8 – Verzella

95012 Castiglione di Sicilia

tel. 095 7563542 -333 9195793

info@tornatorewine.com

www.tornatorewine.com
 

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino