il direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti
Trionfano i vini da vitigni autoctoni. Il punteggio più alto a un vino moldavo.
In sintesi i risultati del concorso enologico internazionale delle Città del Vino che ha attribuito quest'anno 27 Gran Medaglie d’Oro, 141 Medaglie d’Oro e 129 Medaglie d’Argento. Questi i risultati della commissione d’assaggio riunitasi in Portogallo. Il miglior punteggio a un icewine da uve moscato ottonel prodotto in Moldavia (95 punti), seguito dal passito calabrese di greco di Bianco dell’azienda agricola Baccellieri (94,25). Il migliore rosso, con 93,8 punti, il vino portoghese da uve bagadella Adega Cooperativa de Cantanhede; seguito dall’Avvoltore, base sangiovese della cantina toscana Morisfarms di Massa Marittima (Gr), con 92,8 punti. E’ italiano, invece, il miglior bianco del concorso, prodotto dalla Cantina di Toblino in Trentino con uve nosiola (92,75 punti). E nella categoria degli Spumanti trionfa un altro portoghese, il brut da uve baga prodotto ad Aveiro dalla Casa de Sarmento (90,75 punti), seguito dal Prosecco di Conegliano Valdobbiadene della cantina Sartori, da uve glera (89 punti). E ancora: miglior vino biologico quello dell’azienda agricola Le Carline, Doc Lison Pramaggiore, una vendemmia tardiva da uve verduzzo; infine Medaglia d’Oro al brut rosè della cantina Armando Peterlongo, prodotto a Garibaldi, in Brasile; Paese ospite d’onore di questa edizione de La Selezione del Sindaco. L'elenco di tutti i vini premiati sarà diffuso tra un paio di giorni.
“Per la prima volta – recita con un punta di enfasi un comunicato stampa dell'organizzazione – gli ori superano le medaglie d’Argento con un risultato (168 contro 129) che sottolinea l’eccellenza delle etichette in gara: 27 le Gran Medaglie d'Oro, di cui 27 vini con punteggi medi tra i 95 e 92 centesimi; e 141 le Medaglie d’Oro con punteggi tra 91,8 e 87 centesimi. Infine 129 Medaglie d’Argento con punteggi tra 86,8 e 85 centesimi. In senso assoluto prevalgono i vitigni autoctoni: moscato, baga, nosiola, glera, sangiovese, albariñho, touriga, moscato ottonel e altri”. Oltre mille i vini iscritti al Concorso (circa 600 gli italiani, oltre 400 i portoghesi, una cinquantina dal resto del mondo). “La qualità riconosciuta dalle commissioni d'assaggio va oltre i risultati ottenuti – commenta il direttore delle Città del Vino, Paolo Benvenuti – e testimonia la capacità dei produttori pur in presenza di annate difficili, dovute alle bizzarrie del tempo e ai cambiamenti climatici, di saper produrre bene. In tal senso i vitigni autoctoni sembrano dimostrare migliori potenzialità in vigna e in cantina. La grande prestazione di questi vini è un biglietto da visita dei territori anche in senso turistico e di sviluppo locale. Un ruolo che non deve essere snaturato, ma accompagnato con intelligenza negli anni a venire, grazie anche all’impegno costante delle associazioni del vino europee che rappresentano un’eccellenza da tenere sempre più in considerazione”.
Il lavoro delle 10 Commissioni d'assaggio è stato guidato da: Osvaldo Amado (Portogallo); Pedro Sà (Portogallo); Antonio Ventura (Portogallo); Marta Simoes (Portogallo); Helena Mira (Portogallo); Arina Antoce (Romania); Roberto Cipresso (Italia); Luciano Parrinello (Italia), Maria Roginska (Francia) e Luigi Salvo (Italia).