Il dipartimento regionale all’Agricoltura scova 1.660 ettari non utilizzati dagli imprenditori su cui far valere i diritti di reimpianto nei vigneti non utilizzati nelle ultime otto campagne.
Con il blocco dei nuovi impianti, questa riserva rappresenta una ricchezza per coloro che vorranno investire nella viticoltura, ma è anche l’ultima chiamata prima del cambio della normativa di settore che scatterà a gennaio del 2016. Il prossimo lunedì, la Regione pubblicherà il bando per l’assegnazione dei diritti di nuovo impianto agli imprenditori che ne faranno richiesta.
L’assegnazione si dovrà chiudere entro il 31 dicembre di quest’anno, ma dal dipartimento prevedono tempi più rapidi. Dalla pubblicazione del bando, gli imprenditori avranno quaranta giorni di tempo per presentare la richiesta, corredata da una serie di documenti, per l’assegnazione dei diritti. A quel punto, il dipartimento passerà al setaccio tutte le richieste, assegnerà dei punteggi in base a dei parametri stabiliti e stilerà due graduatorie: imprenditori agricoli e giovani sotto i 40 anni con capacità professionali.
Ci sarà una sorta di premialità nel punteggio per gli imprenditori che chiudono il ciclo vitivinicolo con l’imbottigliamento; per chi fa coltivazione in biologico, ma anche per i soci di cooperative, cantine sociali.
Dei 1.660 ettari su cui richiedere i diritti di reimpianto, 200 saranno assegnati, prioritariamente e proporzionalmente, all’elenco delle riserve che riguardano le isole minori, la zona dell’Etna e quella del Faro di Messina (70 ettari Etna, 40 a Pantelleria, 30 a Lipari, 4/5 ettari per le Pelagie). In caso di mancata assegnazione per mancanza di richieste in una o più zone, gli ettari saranno suddivisi alle restanti altre riserve, e via via fino a quelle che rientrano invece nelle due graduatorie.
Settanta ettari saranno destinati ai nuovi produttori; 15/20 ettari alle associazioni che hanno avuto assegnato i terreni confiscati alla mafia. Circa l’80 per cento dei 1.660 ettari non reimpiantati sono stati individuati nella Sicilia occidentale: nella provincia di Trapani, Agrigento e Palermo; la restante parte nel resto della Sicilia. I diritti di reimpianto avranno un costo.
In caso di assegnazione, gli imprenditori pagheranno 2.500 euro per ogni ettaro, mentre i giovani acquisteranno a 1.250 euro a ettaro. I prezzi risulterebbero convenienti, considerato che il mercato fluttua tra i 7.000 e gli 8.000 euro a ettaro. I diritti saranno gratis per le associazioni che operano nei terreni confiscati alla mafia. Una volta ottenute le autorizzazioni, gli imprenditori avranno due anni di tempo, entro il 31 luglio 2017, per realizzare il nuovo impianto.
Al massimo, ognuno potrà ricevere da 8 fino ad un massimo di 15 ettari in caso di disponibilità residua. Per quanto riguarda le riserve, da 5 a 10 ettari, sempre in caso di disponibilità residue o poche richieste nello specifico.
Salvo Ricco