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Il caso

Cluster Bio-Mediterraneo, polemiche infinite, San Marino: “Il nostro stand il più bistrattato”

09 Maggio 2015
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(Il commissario generale di San Marino Mauro Maiani taglia il nastro per l'inaugurazione dell'area del Cluster)

da Milano, Michele Pizzillo

Se tutto va bene, fra una settimana il cluster Bio-Mediterraneo potrebbe avere la visibilità di cui ha bisogno per attirare visitatori.

La conferma arriva dal commissario generale di San Marino, Mauro Maiani, che avrebbe avuto rassicurazioni dall’Organizzatore di Expo di rendere più visibile il Cluster vestendo anche il retro delle facciate dei singoli padiglioni con le bandiere e il nome dei paesi che vi fanno parte; e sul lato del padiglione del World Expo Museum che affaccia sul Lake Arena, verrà scritto il nome del “Bio-Mediterraneo” e saranno collocate le bandiere di tutti i paesi che lo compongono. Inoltre – si legge nella nota di San Marino – l’Organizzatore ha aderito alla richiesta di collocare totem segnaletici all’incrocio del Decumano, la strada principale di Expo, con il viale che porta al Cluster e di intervenire sui flussi all’entrata est di Roserio indirizzandoli verso il Bio-Mediterraneo. Quando ci siamo fermati noi nel Cluster c’era poca gente, eppure il Decumano pullulava di giovani.

Una nota dura quella scritta dal Commissario generale di San Marino, a nome dei paesi che fanno parte del Cluster che resta comunque uno dei più importanti dell’esposizione universale. Ma è collocato, forse, in una zona sbagliata per lasciare gli spazi più visibili e centrali a strutture private.

Continua la lettera del commissario Maiani: “Nei primi 5 giorni di esposizione la pulizia del Cluster non è stata fatta dall’Organizzatore nonostante fosse un suo obbligo contrattuale provvedere a pulire le aree comuni. Inoltre per la prima settimana il padiglione non ha avuto né la linea telefonica fissa né il wi-fi funzionanti: sono stati installati il 7 maggio ed è stato quindi impossibile fino ad allora lavorare in condizioni normali. Da subito è inoltre risultata evidente la mancanza di segnaletica che indicasse l’ubicazione del cluster all’interno del sito espositivo rendendolo invisibile e non raggiungibile dai visitatori”. Eppure, aggiunge l’esponente del governo di San Marino, questo cluster “è il più grande e uno dei più importanti, situato vicino a Palazzo Italia e a 50 metri dall’albero della vita, la principale attrazione di Expo”. Ma, anche, aggiungiamo noi, il più bistrattato dall’organizzatore dell’evento.


(Diana Bracco e il Ministro egiziano dell'Industria e del commercio Mounir Fakhry Abdel Nour)

Intanto questa mattina prima il Padiglione Italia e poi il cluster Bio-Mediterraneo è stato visitato dal Ministro egiziano dell’industria e del commercio Mounir Fakhry Abdel Nour. La prima sosta è stata di cortesia, a Palazzo Italia, per incontrare Diana Bracco per poi raggiungere il Padiglione dell'Egitto, situato nel cluster Bio-Mediterraneodove il ministro e la sua delegazione sono stati spettatori di uno show cooking di benvenuto organizzato per l’occorrenza dagli chef egiziani, responsabili della sala ristorante presente nello spazio espositivo di 375 metri quadri riservato al Paese nordafricano che partecipa ad Expo con il tema  “Iside, il seme fluttuante: il viaggio incompiuto”. Testimone millenario di grandi eventi e personaggi storici, l’Egitto offre ai visitatori un percorso tematico che illustra le caratteristiche originarie degli alimenti indigeni e quelli importati che si fondono nella loro cultura”.

Una volta che l’Organizzatore di Expo avrà giustamente dato al Bio-Mediterraneo quello che gli spetta, il cluster potrà vivere una vita tranquilla? Qualcuno dice di no, almeno sino a quando continueranno ad esserci tensioni tra i siciliani, visto che la Regione Siciliana è responsabile di questo spazio espositivo.