(Gli chef di Butiq, Carmelo Floridia e Stefano Alfano)
In ogni vasetto di vetro sono racchiusi tecnica, gusto e rispetto delle materie prime. Da venerdì 8 maggio, questi vasetti saranno alla portata di tutti, sui banchi di Butìq, il concept store dedicato a Gurmè Vasocottura,il progetto sperimentale, primo in Sicilia, realizzato dagli chef Carmelo Floridia e Stefano Alfano, desiderosi di “racchiudere nel palmo di una mano ricette di gastronomia, preparate con materie prime di altissima qualità”.
Il luogo scelto è Casa CioMod a Modica, dove il progetto ha preso vita poco più di un anno fa con il supporto del proprietario Innocenzo Pluchino.
Butìq sarà aperto ogni giorno dalle 10 alle 24 e, al suo interno, il cliente sarà seguito da personale qualificato che lo guiderà nella scelta del cibo da consumare e dei vini da abbinare. Ma la vera specialità della casa sono, appunto,i vasetti Gurmè, che possono essere anche acquistati e consumati altrove. Qualità, tradizione, gusto, tracciabilità delle materie prime e identità territoriale sono gli ingredienti utilizzati da Floridia e Alfano per comporli. “Le varie ricette – spiegano – sono provate, interpretate e realizzate con la vasocottura, la particolare tecnica che permette di cucinare in appositi contenitori di vetro, utilizzando temperature adeguate, generalmente basse,in base alle tipologie dei prodotti.
La vasocottura valorizza gli ingredienti, ottimizza i tempi e consente di gestire più prodotti contemporaneamente, offrendo il massimo della qualità. La bassa temperatura, inoltre – continuano – rispetta i principi organolettici degli ingredienti e conferisce un'altissima resa al prodotto cucinato, senza alcuna perdita di peso e senza denaturarlo, con un notevole risparmio energetico. I singoli prodotti inseriti nei vasetti, dal primo utilizzo al loro arrivo sulla tavola, subiscono solo un unico iter di manipolazione: nello stesso tempo, infatti, sono cotti, presentati e degustati, con grande attenzione verso la gastronomia e rispetto per il cibo e l'ambiente. Ci siamo resi conto, fin dall’inizio – concludono – di quanto il nostro progetto fosse complesso, ma ne abbiamo fatto un punto di forza per riprendere una tecnica antichissima, quella delle conserve domestiche, adattarla ai nostri giorni e alle nostre esigenze nutrizionali e realizzare ricette innovative ma legate alla tradizione”.
Clara Minissale