Non è stata una giornata molto tranquilla a Milano quella di oggi.
I black block hanno organizzato una manifestazione violentissima in contemporanea con l’inaugurazione dell’Expo.
A finire nel mirino, negozi e banche. Ma anche auto, scooter e motori dati alle fiamme. Vetrine infrante, gente e turisti in fuga terrorizzati, scontri con la polizia. L'entrata in scena dei gruppi anarchici più radicali (arrivati anche da Francia, Germania, Spagna) temuta fin dai giorni scorsi si è puntualmente avverata: centinaia di manifestanti vestiti di nero, distribuiti in vari punti del corteo, hanno spaccato fioriere e vetrine dando fuoco ad auto e cassonetti e lanciando oggetti e molotov contro le forze dell'ordine. Due ore abbondanti di guerriglia urbana, alla quale la polizia ha risposto con il lancio di 400 lacrimogeni. Un numero che da solo fotografa i disordini.
La questura ha interpretato con grande lucidità gli avvenimenti, da un lato usando i lacrimogeni per tenere a distanza i manifestanti evitando il più possibile il contatto e le cariche, ma dall'altro non si è fatta “sviare”- per usare le parole del questore Luigi Savina- dal tentativo di far sparpagliare le forze dell'ordine per poi approfittare di un varco verso il centro lasciato incustodito. L'obiettivo dei black-bloc era di portare la devastazione in Duomo, o all'Expo Gate, e per questo motivo lo schieramento di polizia e carabinieri, già imponente, si era concentrato non tanto davanti e dietro al lunghissimo corteo, molto partecipato, ma nelle vie che potevano condurre verso il centro.
Il primo confronto si è avuto in piazza Resistenza partigiana. Un varco chiuso perfino con alte reti di ferro, camioncini, molti agenti, e difeso con gli idranti. Poi in largo D'Ancona, dove i tafferugli sono durati a lungo, spostandosi verso Cadorna, nei pressi della basilica di Santa Maria delle Grazie – uno dei simboli di Milano – e poi Conciliazione. Due ore interminabili che hanno lasciato decine di auto bruciate, barricate, gente spaventata, e molte persone con irritazioni alla gola per l'uso dei lacrimogeni. Prime fra tutte quelle che si trovavano nella seconda parte del corteo, che hanno dovuto interrompere il cammino in via Carducci, ormai impraticabile per l'aria resa irrespirabile da fumogeni, lacrimogeni e il fumo nero delle auto incendiate.
“La tattica di ordine pubblico adottata a Milano ha evitato il peggio – ha spiegato il ministro Angelino Alfano -. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle forze dell'ordine. E adesso massima durezza contro questi farabutti col cappuccio”.
In serata il sindaco Giuliano Pisapia ha anticipato che il Comune di Milano si costituirà “parte civile” nei processi contro i “delinquenti e idioti” che hanno devastato la città.
C.d.G.
(Foto Repubblica.it)