(Dario Cartabellotta, Nino Caleca e Vincenzo Cannatella)
Meno due e si comincia.
L’1 maggio non sarà solo l’inaugurazione dell’Expo 2015, ma anche l’apertura ufficiale del Cluster Bio-Mediterraneo quello che, secondo gli addetti ai lavori, dovrebbe essere il più visitato dell’intera rassegna universale: si presume, infatti, che il 10 % per cento dei visitatori complessivi farà una visita al padiglione del cluster guidato dalla Sicilia (unica regione del mondo ad essere presente sia in un cluster che nel padiglione nazionale, ndr). Attesi circa due milioni di persone che potranno ammirare le eccellenze della nostra Regione e di tutto il Mediterraneo. Del cluster, infatti, fanno parte 11 paesi: Sicilia, San Marino, Tunisia, Grecia, Malta, Albania, Montenegro, Algeria, Serbia, Libano, Egitto.
Dall’1 maggio e fino al 31 ottobre, nel cluster si svolgeranno, eventi, spettacoli, rassegne e, naturalmente, non mancheranno le aziende che porteranno a Milano per mostrarle al mondo intero le eccellenze di un territorio, che comprende terra e mare, come il Mediterraneo, che in questi giorni è all’onore della cronaca per fatti molto più tristi.
Stamattina la presentazione, all’interno del Porto di Palermo che ha inaugurato, in contemporaneo, l’”Officina delle Idee”, uno spazio vero e proprio destinato alle aziende che espongono all’Expo, una sorta di trait d’union ideale fra la Sicilia e Milano, ma anche un luogo fisico dove poter esporre il meglio delle eccellenze siciliane, così come ha confermato l’assessore regionale della Sicilia Linda Vancheri, durante una sua visita mordi e fuggi: “Credo che questo luogo si presti bene al nostro progetto “Le vetrine del gusto – ha detto – ossia piccoli “Expo-point” nei quali il turista può acquistare il meglio della nostra Isola”. Dovrebbero sorgere negli aeroporti e, come detto, anche nel porto di Palermo.
Entusiasta dell’evento, l’assessore regionale della Sicilia alle politiche agricole Nino Caleca: “Ci presentiamo all’Expo in due modi, sia come Regione all’interno del Padiglione Italia che come Cluster. Abbiamo fatto uno sforzo immane per esserci e finanziato il progetto con 3 milioni di euro (la Regione siciliana è l’unico partner pubblico di Expo, ndr) – dice l’assessore -. Gli esperti americani hanno detto che questo evento porterà ricchezza alla nostra Isola per i prossimi 50 anni. Siamo ad un bivio fondamentale. È importante dare il meglio di noi”.
Per quanto riguarda il Cluster, le aziende partecipanti hanno investito una quota per essere presenti: “Credo che riusciremo a coprire le spese – spiega Caleca – e con i soldi guadagnati sono pronto ad organizzare un bellissimo evento al termine di quest’Expo: una nostra esposizione universale. Expo Sicilia”.
“Sarà il cluster delle tre “I” – spiega Dario Cartabellotta, responsabile unico del Cluster – I, come identità di Sicilia, I come integrazione del Mediterraneo ed I come innovazione delle aziende. Ad Expo non parleremo solo di cibo, ma ci saranno anche spettacoli, incontri, vari appuntamenti, parleremo di gestione della pesca e della nostra agricoltura. E lo faremo, ogni settimana, con madrine d’eccellenza, come Jose Rallo, Giusi Nicolini, Margherita Longo, solo per citarne alcune”.
All'interno dell'Officina delle idee, poi, è stato presentato il progetto “Sfeem”, acronimo di Slow, fast et excellent Mediterraneum food: “Una parola che non esite – ha detto Vincenzo Cannatella, presidente dell'autorità portuale di Palermo -, ma che speriamo possa diventare durante questa manifestazione mondiale un termine di riconoscimento per le eccellenze del nostro Mediterraneo”
Nel video realizzato da Roberto Chifari (clicca su questo link) le dichiarazioni “a caldo” di Dario Cartabellotta e Nino Caleca.
G.V.