Il world pastry stars si svolgerà il 24 ed il 25 maggio
(Gino Fabbri, Carla Icardi, Santi Palazzolo)
da Milano, Michele Pizzillo
Con mostri di bravura che da novelli Re Mida trasformano in dolci sublimi tutto quello che toccano, “World Pastry Stars”, secondo congresso internazionale di pasticceria in programma a Stresa il 24 e 25 maggio prossimi, è già un successo garantito.
Anche perché i dieci pasticceri coinvolti rappresentano il gotha dell’arte del dolce. Infatti nella suggestiva cittadina piemontese ci saranno gli italiani Gino Fabbri, Luca Montersino e Santi Palazzolo, i francesci Frédéric Cassel e Pierre Hermé, il belga Jean-Philippe Darcis, lo spagnolo Miguel Moreno, il giapponese Norihiko Terai, il lussemburghese Jeff Oberweiss e Ehsan Hosseini che arriva dagli Emirati Arabi Uniti.
Per ognuno di questi maestri che si confronteranno al congresso, il guru Iginio Massari che è l’anima del World Pastry Stars organizzato da Italian Gourmet ha parole di elogio. È lui, infatti, che parla del giapponese Terai, specializzato nella produzione di dolce da forno, come del più grande pasticcere del mondo mentre vede nel belga Darcis il re del “cibo degli Dei” per la sua bravura nel manipolare il cioccolato; Cassel invece è unico nel saper differenziare i prodotti per le diverse nazioni in cui è presente; e sì, perché i partecipanti al Wps sono artigiani, ma con negozi anche in paesi stranieri e così Massari porta l’esempio di Palazzolo che ha aperto due ristoranti di cucina siciliana in una città francese, Rouan dove è molto attivo un ristorante che si fregia di tre stelle Michelin. “Che devo dire di Hermé – si lascia scappare Massari -. È l’inventore della pasticceria di lusso e ha portato a più di cento le varietà di macarons; mentre lo spagnolo Moreno è imbattibile in bravura professionale, ma anche nel saper sfruttare le logiche di internet e Montersino quelle del video unitamente all’eccezionale qualità della sua produzione”.
Sulla creatività di Fabbri il maestro Massari non ha parole “Perché – dice – ci sono i fatti che sono eloquenti”, ed è lo stesso per Hosseini, creatore di un brand di alta gamma in un paese privo di tradizione e di assortimento di farine come in Italia. Senza dimenticare Oberweiss che dal piccolo Lussemburgo ha scalato le vette della pasticceria di qualità.
(Iginio Massari)
Oltre alla generosità di Massari nel trovare le parole giuste per presentare i colleghi che fra un mese daranno vita non al solito showcooking “ma a un incontro che va visto come arena di scambio e dibattito, momento di crescita e di arricchimento professionale” perché ascoltando le case history si può avere un’idea di come compiere il salto dalla tradizionale dimensione artigiana a quella imprenditoriale. Ogni pasticcere, a Stresa, racconterà la propria esperienza professionale secondo un tema assegnato dagli organizzatori della manifestazione. Temi che vanno da “La pasticceria d’eccellenza incontra la grande distribuzione. Alta qualità e grandi numeri, un binomio possibile” assegnato a Montorsino e quanto mai attuale “perché i dieci pasticceri protagonisti del Wps – sottolinea Carla Icardi, direttore di Italian Gourmet e coordinatrice del congresso – affronteranno argomenti che possono sembrare non coerenti con il lavoro che svolgono quotidianamente”. E, aggiunge: “le loro case history imprenditoriali di successo permetteranno agli operatori presenti al congresso di riflettere sul nuovo modo di fare impresa dal punto di vista della produzione, della gestione, del packaging e dello sviluppo, senza perdere di vista i valori della tradizione e della qualità”. Tant’è che Palazzolo parlerà di come “esportare la pasticceria italiana all’estero” e Fabbri del “rapporto tra artigiano e industria: collaborare per lo sviluppo” proseguendo con Darcis su “La cioccolateria di lusso: dal laboratorio al packaging”. E il “packaging di lusso in pasticceria: valore aggiunto o costo inutile” è uno degli argomenti delle due tavole rotonde del congresso, che saranno coordinate dalla Icardi e da Massari; l’altro dibattito è sul “marketing in pasticceria: comunicare per creare nuove esigenze”.
“E, così, dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, Wps che è organizzato in partnership tra l’altro con l’Associazione professionale cuochi italiani, è diventato un appuntamento di confronto operativo, contenutisticamente all’avanguardia anche perché la pasticceria si sta evolvendo da una dimensione artigianale a quella professionale e industriale di altissimo livello”, dice Massari.