I numeri soprattutto. Produzione 2014 della Doc Sicilia oltre 20 milioni di bottiglie. Previsione 2015: oltre 30 milioni. Con trend di crescita straordinari destinati ancora a crescere.
A gonfie vele anche l'enoturismo – almeno nelle cantine aderenti ad Assovini Sicilia – che hanno registrato nel 2014 una media di 3.700 enoturisti per azienda, circa il 25 per cento in più rispetto all'anno precedente. Sono alcuni dei dati che fotografano lo stato di salute del vino siciliano emerso a Sicilia en Primeur, la manifestazione organizzata da Assovini Sicilia che si svolge in questi giorni a Taormina per far conoscere a decine di giornalisti i risultati della vendemmia 2014. Di cui si dice un gran bene, tra le migliori in assoluto grazie a condizioni meteo molto favorevoli. La parola poi passerà ai degustatori italiani e stranieri. Ma quel che va registrato sono le grandi prospettive che si offrono al vino siciliano. Se Expo sarà una grande opportunità per la Sicilia e quindi per il suo vino, come ha raccontato Dario Cartabellotta, responsabile unico del cluster biomediterraneo, Paolo Angius vice presidente di Banca Nuova, sponsor dell'evento, si è soffermato sull'export che oggi è assolutamente strategico: in media il 59 per cento del vino delle aziende di Assovini finisce all'estero. Ed aumentano anche i Paesi che cominciano a bere siciliano come ha anche sottolineato Francesco Ferreri, presidente di Assovini Sicilia. Aleggia durante la conferenza il crollo del viadotto sulla Palermo-Catania che diventa il simbolo di tanti limiti infrastrutturali nella viabilità. Ma il vino resta un prodotto in controtendenza rispetto a tutti gli affanni siciliani. Il dibattito continua.
C.d.G.