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Scenari

Doc Sicilia, previsti 50 controlli anti-frode nel 2015. Occhi puntati sulle vendite via internet

31 Marzo 2015
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(Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, Giacomo Gagliano, direttore dell’ICQRF Sicilia, Filippo Paladino vice presidente del Consorzio Doc Sicilia)

La sicurezza per il consumatore e rendere la vita quasi impossibile ai truffatori.

La Doc Sicilia ha sottoscritto per il 2015 un’importante convenzione con l’ufficio periferico Icqrf, l’ Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi.
La firma sul protocollo, del direttore dell’Icqrf, Giacomo Gagliano e dal presidente della Doc Sicilia Antonio Rallo.

Un programma di controlli assolutamente normale e previsto dallo stesso consorzio e dal ministero per la vigilanza, tutela e salvaguardia della denominazione da espletare prevalentemente alla fase di commercio.

“Abbiamo definito una cinquantina di controlli a campione – dice Giacomo Gagliano -. L’obiettivo è dare la certezza massima al consumatore che il prodotto siglato Doc Sicilia sia perfettamente autentico”.

I controlli possono essere effettuati sia durante la produzione, che durante le fasi di commercializzazione, “attraverso i normali canali di distribuzione, come la Gdo, oppure via internet, luogo per eccellenza dove si verificano di più le truffe”. Gli uffici dell’Icqrf, inoltre, potranno anche effettuare specifici prelievi per verificare che il contenuto rispecchi i parametri voluti e certificati dalla Doc Sicilia. Questi controlli saranno effettuati presso un laboratorio di Catania.
In 3 anni di certificazione (2012, 2013, 2014), la Doc Sicilia ha raggiunto complessivamente il 60% del totale annuale delle certificazioni di idoneità al consumo dell’intera produzione regionale.

Dal confronto 2014/13 si rileva una crescita della denominazione con un aumento superiore al 30% per il vino certificato ed il numero di bottiglie.
“L’Italia è il Paese con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione d’origine e ad indicazione geografica riconosciuti dall’Unione Europea – dice Antonio Rallo -. La Sicilia con i suoi 104.068 ettari di vigneto rappresenta il primo territorio vitivinicolo italiano per superficie vitata. Ad oggi quella rivendicata a Doc Sicilia corrisponde circa al 10%, un dato numerico importante se paragonato ad altre Doc italiane, ed ancora con importanti prospettive di crescita. Sottoscrivere questo piano di vigilanza è un atto obbligato e importante che permette di salvaguardare il lavoro dei produttori siciliani. Nello stesso tempo, verificando la tracciabilità e con i maggiori controlli si crea più fiducia nei consumatori”.

Il programma prevede la progettazione e lo sviluppo di un sistema informatizzato che gestisca i singoli accertamenti di verifica e l’archiviazione delle informazioni acquisite; tale sistema sarà strutturato sotto forma di portale internet per permettere la gestione e la consultazione da dispositivi connessi ad internet.

Giorgio Vaiana