(Stefano Gatti, Andrea Illy, Maurizio Martina e Giuseppe Lavazza – ph daniele mascolo, expo 2015)
da Milano, Michele Pizzillo
Nove paesi produttori di bacche e due grandi aziende italiane di trasformazione insieme per divulgare e valorizzare il caffè e il suo consumo.
Questo l’obiettivo dal protocollo d’intesa firmato da Burundi, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Kenya, Repubblica Dominicana, Ruanda, Timor Est, Uganda e Yemen con Illy e Lavazza. Il caffè, insomma, come prodotto di crescente importanza economica e sociale, all’insegna della salute, della sostenibilità e del piacere.
Il protocollo è stato siglato dal commissario di Expo Giuseppe Sala, dai presidente di Illy caffè Andrea Illy, della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, della Camera di commercio triestina Antonio Paoletti e dal sindaco di Trieste Roberto Cosolini.
Con questo protocollo Trieste è candidata a diventare “capitale del caffè” e quindi inserita tra i “luoghi strategici” per gli scambi commerciali ed economici oltre che territori strettamente collegati alla realtà dell’Esposizione universale. Tutto è avvenuto con il consenso del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, dei direttori di Expo Stefano Gatti e dell’International coffee organization Robério Oliveira Silva e del vice presidente del Gruppo Lavazza, Giuseppe Lavazza.
“Con questa iniziativa portiamo a compimento una di quelle idee progettuali che devono caratterizzare i sei mesi di Expo – dice il ministro Martina -. Infatti mettiamo insieme paesi fondamentali nella produzione del caffè e importanti trasformatori della materia prima che hanno fatto dell’Italia un altro paese fondamentale per la diffusione di questa bevanda”.
Secondo Martina, quello tra paesi produttori e trasformatori è un legame che va consolidato “e quale occasione migliore di Expo per fare incontrare due realtà che hanno lo stesso obiettivo”. Come pure da sottolineare è l’accordo pubblico-privato per sostenere un settore che in Italia accanto a grandi aziende, vede in attività più di 7.000 torrefattori.
Aggiunge Lavazza: “L'etica del business passa anche dalla cooperazione tra paesi produttori e paesi trasformatori. E il settore del caffè è molto avanti perché si sta muovendo per realizzare progetti che migliorino la situazione economica e sociale di tutta la filiera. Lavazza è partner attivo da anni con progetti specifici e collaborazioni con altri operatori. Credo che l'industria del caffè sia un esempio positivo di Italia che è capace di fare rete. Per questo abbiamo accettato con entusiasmo l'invito di Illy a portare il nostro contributo al primo Global Coffee Forum e alla prima giornata mondiale del caffè che si svolgeranno durante l'Expo tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre”.
Sede del forum mondiale sarà presumibilmente il Cluster che Expo ha riservato al caffè. Una struttura che si estende su 4.427 metri quadrati e si ispira alle immense piantagioni di caffè che si distendono lungo i margini delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale. Mentre l’architettura degli spazi richiama i rami più alti degli alberi all’ombra dei quali crescono le piante di caffè, mentre i padiglioni sono una metafora dei loro tronchi. Uno spazio espositivo che racconta passato, presente e futuro del caffè nelle sue tre dimensioni: il prodotto e il suo percorso dal chicco alla tazzina; la creatività, l’arte e la cultura che si sviluppano attorno alla tazzina di caffè; l’esotismo, le storie e le tradizioni dei Paesi coltivatori e di quelli consumatori.
Tant’è che i toni caldi e i colori naturali che caratterizzano l’ambiente cambiano in base alla luce che filtra dall’esterno attraverso la copertura, influendo sulla percezione dello spazio e dando al visitatore l’illusione di trovarsi proprio in una foresta tropicale.
In questo Cluster i visitatori saranno guidati attraverso il percorso espositivo “dalla terra alla tazzina”, tramite cinque fermate principali: le serre con le piante di caffè, il trasporto, la torrefazione, il bar e la zona incontro. L’esperienza avrà già inizio all'esterno del padiglione, in uno spazio verde predisposto per ospitare piante di caffè – palcoscenico per la mostra fotografica di Sebastião Salgado.
Il cluster del caffè è curato da Illy che ha previsto anche un’area ristoro dove i visitatori potranno degustare tutte le varietà di caffè tostati in tempo reale, ma, anche, vivere una esperienza diretta della trasformazione del chicco da verde a tostato.