Non fa più notizia ormai il fatto che il Vino Nobile di Montepulciano da qualche anno sia “sold out” nelle cantine del territorio.
A completare questo successo il valore medio del Nobile sfuso che, secondo gli ultimi dati Ismea presentati nel corso del Vinitaly, ha raggiunto la terza posizione, dopo i blasonati Brunello di Montalcino e Barolo. Il Vino Nobile di Montepulciano è infatti il terzo vino italiano per valore con 347,5 euro a ettolitro. Una cifra che, seppure negli anni passati non era molto distante, nel 2014 ha toccato la soglia record.
“Questo dato deriva da diversi fattori – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile, Andrea Natalini – e uno di questi è dettato dal mercato internazionale nel quale la nostra denominazione negli ultimi anni si è imposta come una delle più richieste”. Importante anche il valore patrimoniale dei vigneti a Nobile che vale oltre cinquecento milioni di euro. Nello specifico in oltre 200 milioni di euro è stimato il valore patrimoniale delle aziende agricole che producono Vino Nobile, 150 milioni circa il valore patrimoniale dei vigneti (in media un ettaro vitato costa sui 150 mila euro) e 65 milioni di euro è valore medio annuo della produzione vitivinicola.
Soprattutto all’estero il Vino Nobile è ormai riconosciuto come uno dei brand più blasonati. Una sorta di status che non può mancare negli scaffali delle principali enoteche e nelle carte dei ristoranti. L’export non a caso ha segnato con il 2014 un +4% rispetto al 2013 toccando la storica quota dell’80 per cento di prodotto, mentre il restante 20% viene commercializzato in Italia. Se la Germania con il 43 per cento della quota esportazioni resta il primo paese per le vendite del Nobile, e anche la Svizzera con oltre il 10 per cento rappresenta un importante sbocco, sono gli Usa a confermarsi come sbocco più importante, con il 17,8%, così come i mercati asiatici che anche nel 2014 hanno confermato la propria propensione all’apprezzamento del Nobile.
È anche per aiutare il consumatore straniero, ma non soltanto, che il Consorzio ha presentato a Vinitaly la Carta di produzione del Vino Nobile. Uno strumento nuovo che il Consorzio ha voluto e che Alessandro Masnaghetti, direttore di Enogea, ha curato con il suo staff. Il risultato è una vera e propria mappa che traccia i principali terreni dai quali nascono i cru delle aziende di Montepulciano. La presentazione del Vinitaly è stata caratterizzata da una massiccia presenza di pubblico, tra produttori, giornalisti e opinion leader del settore, e anche della rappresentanza dell’Amministrazione Comunale che, per voce del Sindaco Andrea Rossi, ha espresso pieno compiacimento per la realizzazione della carta.
“L’obiettivo di questa iniziativa – spiega Natalini – è quello di far notare le particolarità dei terreni che danno il Vino Nobile, mettendone in evidenza le caratteristiche pedo-climatiche che poi troviamo espresse nei vini”.
Uno strumento, la carta della produzione, che non intende solo sottolineare le differenze organolettiche dei vari segmenti di produzione, ma che nasce per aiutare il consumatore, come detto, a ritrovarne le caratteristiche principali. Una mappa che inquadra il territorio della Docg a livello internazionale, per far capire soprattutto all’estero dove si produce il Vino Nobile, fa da prologo al quadro più ampio della zona di produzione studiato e riportato su carta da Enogea.
Con Vinitaly si conclude un altro importante appuntamento di promozione nel tour che il Consorzio ha in programma. Il prossimo appuntamento sarà Milano il 18 maggio. Poi Praga, mentre a giugno tutto è già in fermento per l’altra grande fiera internazionale, il Vinexpo di Bordeaux, dove i produttori di Montepulciano saranno presenti in forza.
C.d.G.