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Scenari

Expo, intesa tra FederDoc e VeronaFiere. “Così racconteremo i territori del vino”

25 Febbraio 2015
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Le denominazioni del mondo del vino saranno rappresentate all’interno del padiglione del vino all’Expo 2015.

L’accordo, di massima, è stato raggiunto stamattina al termine di un incontro che ha visto come protagonisti i vertici di VeronaFiere, Giovanni Mantovani in testa, ed il mondo delle Doc, con il presidente della FederDoc Riccardo Ricco Curbastro.

La riunione è stata sollecitata dal ministro Maurizio Martina che aveva percepito malumore proprio all’interno del mondo dei principali consorzi che governano il mondo delle denominazioni.
L’incontro aveva come obiettivo quello di fare chiarezza sulla presenza (scontata, per carità) delle denominazioni del vino all’Expo, intese, però, come rappresentanti del territorio italiano.

Da parte di VeronaFiere c’è stata massima apertura e massima disponibilità. Le criticità rimangono, e di certo non era pensabile che VeronaFiere potesse risolvere tutto in un solo incontro. Ma è certo che il presidente di FederDoc Ricci Curbastro è uscito dalla riunione moderatamente soddisfatto. Mantovani si è sbilanciato, promettendo un impegno per tentare di venire incontro alle esigenze del mondo delle denominazioni. Gli impegni di VeronaFiere ovviamente riguardano il padiglione del vino ad Expo. Al primo piano, dove è previsto il celebre percorso emozionale, saranno presentate le 450 varietà di viti italiane. Qui manca un collegamento con il mondo delle denominazioni, ma VeronaFiere ha fatto sapere che queste troveranno abbondante spazio e collocazione nell’ultima sala, prima di accedere alle degustazioni. Non si conoscono al momento ulteriori dettagli.

Per le degustazioni è previsto un nuovo incontro in cui si definiranno meglio le cose, ma in linea di massima VeronaFiere ha dato più libertà alle denominazioni che potranno gestire, sempre sentendo i vertici del Vinitaly, gli eventi e le sale a loro disposizione, anche per quel che concerne l’acquisto dei dispenser.

Al piano terra le denominazioni metteranno a disposizione di VeronaFiere materiali video che saranno sapientemente montati per far “viaggiare” idealmente il visitatore all’interno dei territori del vino che potranno essere scoperti.


(Il presidente di FederDoc, Riccardo Ricci Curbastro)

“È stato messo un cerotto ad una ferita – dice Ricci Curbastro -. Sono soddisfatto perché è stato compiuto un doveroso passo nella direzione giusta, ma ovviamente adesso sono speranzoso nel vedere risultati concreti”.
A breve, Verona Fiere convocherà una nuova riunione per definire gli accordi sia per quel che riguarda il piano superiore che il piano terra. Ma queste criticità, forse, potevano essere  evitate se all’interno della famosa commissione fossero stati inseriti i rappresentanti delle denominazioni e non solo delle più autorevoli associazioni di produttori del vino in Italia.


(Il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani)

Esprime soddisfazione, anche, Giovanni Mantovani: “Accordo trovato, legheremo i vitigni alle denominazioni valorizzando i territori e i consorzi. Si partirà dai vitigni nella sala della vie per arrivare, nella sala conclusiva, a chiudere il cerchio parlando di territorio. Lo faremo nel modo più semplice ed immediato, sottolineando che l’unicità dell’Italia vive proprio anche delle denominazioni che rappresentano la molteplicità e la diversità dei terroir del vino. Cercheremo inoltre di garantire equilibrio e bilanciamento tra le varie realtà, in modo che quello che ne verrà fuori sia un grande spot vincente che celebri il valore del vino italiano”.
Il viaggio è appena cominciato.

Giorgio Vaiana