da Milano, Michele Pizzillo
Si può essere d’accordo con l’affermazione che “Il mercato del Duomo” è il risultato di una sorta di assemblaggio di intelligenze (industriali, accademiche, creative, gastronomiche, artigianali) che se continueranno a stare insieme potrebbero fare di Milano la capitale del cibo.
Le intelligenze sono quelle di Gilberto Benetton, presidente di Autogrill, Carlo Petrini e la sua Università di scienze gastronomiche, l’architetto Michele De Lucchi, lo chef Niko Romito, i molti artigiani presenti nelle prime file della Sala Alessi di Palazzo Marino (la casa dei milanesi l’ha definita il sindaco Giuliano Pisapia, ndr) dove è stato presentato lo store che aprirà i battenti il prossimo 30 aprile nella piazza simbolo della città.
Per Pisapia il nuovo “flagship store” di Autogrill rappresenta la conferma che Milano è “sempre di più una città con una grande capacità di attrarre investimenti per progetti di alta qualità e con la capacità di mettere insieme innovazione e tradizione che, come in questo, valorizzano il gusto del bello e il gusto del buono e del sano. E tutto in un percorso che rappresenta l’intera filiera alimentare, in sintonia con i temi di Expo”.
Aggiunge Benetton: “Abbiamo scelto di trasformare Milano nel principale laboratorio di innovazione e sperimentazione del Gruppo perché crediamo nelle potenzialità di questa città, del suo territorio e della nostra azienda. E, poi, con “Il Mercato del Duomo” torniamo alle radici della nostra storia, ma guardando al futuro che parla d’innovazione ed eccellenza”.
In questa ottica va vista la collaborazione con l'Università di scienze gastronomiche di Pollenzo che, spiega Carlo Petrini, “fornisce un supporto ed un contributo di saperi, prodotti, storie e realtà di eccellenza, ad un progetto che si basa sulla qualità alimentare, sulla sostenibilità ambientale e sul rapporto ravvicinato tra produttore e consumatore”.
(L’architetto Michele De Lucchi e lo chef Niko Romito)
Il Mercato del Duomo concepito dall’architetto De Lucchi nel rispetto dell’identità dei luoghi e degli spazi, si sviluppa verticalmente su quattro piani, per una superficie complessiva di 5.000 metri quadrati, di cui 3.000 aperti al pubblico, che riflettono i progressivi stadi di lavorazione della materia prima e le diverse esperienze di consumo: dal cibo nella sua forma più semplice e naturale al prodotto lavorato e trasformato in ricette, dalla consumazione veloce a un’esperienza più slow. Questo percorso esperienziale verticale si riflette nei diversi concept sviluppati all’interno de “Il Mercato del Duomo”: il bar Motta; la riproposta del tradizionale mercato cittadino composto da banchi alimentari di produttori e fornitori locali, selezionati con il contributo dell’Università di Pollenzo dove i visitatori troveranno prevalentemente le eccellenze del territorio lombardo frutto delle pratiche di lavorazione artigianale; il progetto della Niko Romito Formazione, dove i giovani cuochi della scuola di formazione abruzzese condivideranno con gli ospiti le storie, le idee e le emozioni che nascono dall'ideazione di un piatto fino alla sua realizzazione; un Wine bar che proporrà una selezione delle eccellenze enogastronomiche italiane.
L’edificio comprende anche la libreria Feltrinelli collocata al piano seminterrato. E l’inserimento in uno dei capolavori del patrimonio storico-urbanistico milanese qual è la Galleria, la scultura realizzata da Adam Lowe, che riproduce le radici di un albero di ulivo secolare, simbolo denso di significati legati alla storia e ai valori del Gruppo della famiglia Benetton.