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Il caso

Ora in Australia spunta lo Zibibbo al limone. Un nuovo colpo al Made in Italy?

10 Febbraio 2015
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Navigando nel web ci si rende conto di quanto il mondo del vino non finisca mai di stupire e si possono trovare notizie davvero interessanti. Questa volta a catturare la nostra attenzione, un'azienda australiana, la Brown Brothers, che propone lo Zibibbo (o Moscato di Alessandria) aromatizzato all'arancia rossa, al limone e lime, tutti in versione sparkling. 

Sullo sparkling niente da dire, ma certo è che fa effetto vedere un vino noto per la sua storia e per il richiamo al suo territorio in versione 'fusion', ovvero una bibita in gusti diversi. Lo Zibibbo poi, vitigno principe di Pantelleria che proprio alcune settimane fa ha ottenuto il riconoscimento Unesco per la coltivazione ad alberello. Quello dello Zibibbo al limone ricorda immediatamente un'altra versione “fusion”, per così dire, di vino: il Marsala all'uovo. In questo caso non è stato necessario andare in un altro Continente per scoprirlo. Ci siamo fatti male da soli. E non dimentichiamo che il Marsala soffre ancor oggi di queste 'contaminazioni' che hanno rovinato la sua vera identità. Purtroppo la stessa sensazione di 'furto d'identità' la si percepisce scorrendo tra le pagine del sito della Brown Brothers o ancora visitando la pagina facebook ufficiale, o ancora un blog che promuove queste splendide etichette colorate in base al gusto con un packaging ben studiato. 

Che nel 2015  una grossa azienda australiana, voglia lanciare varie forme  e colori di Zibibbo,  diventando l'ennesimo successo dal punta di vista commerciale, è una trovata di marketing notevole, ma forse dovrebbe far riflettere sulla tutela dei nostri vini, o per meglio dire del nostro patrimonio culturale, che probabilmente oggi come ieri non siamo ancora in grado di controllare e soprattutto di difendere e tutelare. Giudicate voi. 

Maria Antonietta Pioppo