(Alessandro Chiarelli, presidente della Coldiretti Sicilia)
La Sicilia supera il 100% dell’importazione di latte rispetto alla produzione: 1.925.170 quintali contro i 2.100.000 che sbarcano da tutto il mondo. Un “primato” che condivide con altre cinque regioni che dimostra perché le stalle dell’Isola stanno chiudendo, il territorio è abbandonato, i furti proliferano.
Lo ha affermato la Coldiretti che ieri a Palermo ha organizzato la prima mungitura pubblica in contemporanea con altre città d’Italia e in collaborazione con l’Associazione allevatori. Proprio questi ultimi hanno lanciato un grido d’allarme per la situazione della zootecnia insieme a parlamentari, numerosi sindaci ed esponenti del mondo dell’arte e dello spettacolo.
“Il quadro della produzione lattiero-casearia peggiora con il latte ovino – ha commentato il presidente regionale della Coldiretti, Alessandro Chiarelli – . Noi siamo al secondo posto tra le regioni produttrici dopo la Sardegna, ma mentre in tutt’Italia il prezzo di vendita supera l’euro con punte di 1.20 € nelle zone Dop del centro del Paese, in Sicilia e solo da qualche mese, riusciamo ad ottenere mediamente 80 centesimi. Si tratta di una forbice di 20/25 centesimi che sta distruggendo l’economia ovina siciliana”.
Tra gli obiettivi della mobilitazione per salvare le stalle italiane ci sono:
- Indicare obbligatoriamente l’origine nelle etichette del latte (anche Uht), dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte;
- Garantire che venga chiamato “formaggio” solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi;
- Assicurare l’effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale;
- Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate;
- Un pronto intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte;
- Attuare le misure di sostegno agli allevamenti italiani previste dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale;
- Realizzare un piano organico di promozione (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, a partire da Expo 2015;
- Promuovere iniziative nazionali per il consumo del latte e dei formaggi di qualità, soprattutto nelle scuole e nelle mense pubbliche;
- Semplificare le procedure burocratiche;
- Garantire che le risorse previste dal “Piano latte” del Mipaaf vadano agli allevatori.
C.d.G.