Cerchiamo di sapere di più sullo stato dell’arte del Gal Terre dell’Etna e dell’Alcantara, Società Cooperativa Consortile che opera oggi su un’area costituita da 20 territori comunali, per una superficie complessiva di 89.332 ettari.
L’Expo si avvicina e quel territorio dai numerosi attrattori turistici come si prepara alla sfida? Cosa è stato fatto nel 2014 e soprattutto come ci si orienta al futuro? Per fornire un breve quadro conoscitivo, dal punto di vista naturalistico-paesaggistico, si può dire che il territorio del GAL si caratterizza per un’elevata valenza ambientale. E anche per la presenza di un importante paesaggio agrario e di un ricco patrimonio storico-culturale. Negli ultimi anni, anche approfittando dei finanziamenti comunitari, l’area del GAL ha visto la nascita e la crescita di numerose imprese operanti nel settore turistico-ricettivo ed oggi il territorio può vantare una discreta offerta di strutture ricettive. In particolare, operano 207 imprese principalmente costituite da bed & breakfast (170), aziende agrituristiche (30) e alberghi (31). Gran parte delle strutture ricettive sono comunque legate ad un altro settore economico sia in termini di redditi che di occupazione che è quello dell’agro-alimentare. Nel territorio del GAL Terre dell’Etna e dell’Alcantara operano, infatti, più di 13.000 aziende agricole, legate principalmente alle produzioni tipiche (vino, olio, nocciole, frutta, agrumi). Molte di queste aziende riescono anche a chiudere la filiera con la trasformazione del prodotto, molte altre alimentano aziende di lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti.
Facciamo il punto della situazione con il Presidente, l’ingegnere Concetto Bellìa.
Come si è concluso l’anno 2014? Quale lo stato dell’arte?
“Siamo soddisfatti. Con la dotazione finanziaria del Piano di Sviluppo Locale, il Gal ha attivato misure di sostegno alla creazione di sviluppo di microimprese, misure di incentivazione di attività turistiche, di tutela e di riqualificazione del patrimonio rurale, e servizi essenziali e infrastrutturali rurali. Attualmente sono stati finanziati 7 aree mercatali dei prodotti tipici alle amministrazioni Comunali secondo lo schema seguente l’Ente Parco dell’Etna per un importo pari a 923.296,03 euro. Attualmente sono state assegnate al GAL 461.628,98 euro di risorse aggiuntive che hanno portato le risorse del PSL a 7.573.236,98″.
Quali azioni avete attivato per l’incentivazione delle attività turistiche?
“In particolare abbiamo avviato l’ Azione a regia diretta AroundEtna “Viaggiare nella Ruralità-Rural Sightseeing”; si pone l’obiettivo della valorizzazione in termini turistici delle aree rurali ricadenti all’interno del territorio del Gruppo d’Azione Locale e delle loro risorse. Si tratta di rendere fruibile l’immenso patrimonio “sommerso” presente nelle aree in questione e convertirlo in un elemento funzionale allo sviluppo del comprensorio sfruttandolo per attirare i flussi turistici. Le aree rurali infatti sono spesso geograficamente e logisticamente isolate o, comunque, messe in ombra, in termini di promozione e commercializzazione turistica, da altri attrattori maggiormente noti. Il limite principale è rappresentato dalla ridotta accessibilità e raggiungibilità di tali zone, dalla mancanza di servizi di collegamento adeguati con le aree invece già turisticamente mature. L’obiettivo è stato quello di cominciare a colmare tale gap proponendo un’iniziativa in un certo senso “pilota”, che rappresentasse un primo passo per lo sviluppo dell’offerta turistica rurale. In pratica si tratta di 4 percorsi che offrono la possibilità di scendere dal bus in determinate fermate, visitare l'area circostante e poi risalire aspettando un'altra corsa, così da proseguire con il tour. A bordo viene offerto un commento in italiano e in altre cinque lingue, per poter avere informazioni utili circa i luoghi così visitati. Il ticket, valido un giorno, costa 15 euro, se si sceglie solo il “water tour”. Appena 30 euro per concedersi i 4 tour al completo”.
Quanta partecipazione c’è stata e quali gli attori coinvolti?
“Questa rete ruota attorno al sistema di mobilità, ma è costituita da tutte le realtà imprenditoriali e pubbliche presenti sul territorio del GAL che vogliono offrire i propri servizi e rendere fruibili le risorse. In pratica alla rete hanno aderito, in questa prima fase, tutti i comuni del GAL ed oltre 80 imprenditori privati. Il servizio di mobilità chiamato “Around Etna” è stato avviato (con solo due itinerari) il 14 Agosto. Attualmente consta di 3 bus turistici da 28 posti, ed è attivo da aprile ad ottobre. Ora sarà ampliato con l’acquisto di altri 3 bus che permetteranno di attivare gli altri due itinerari del versante sud dell’Etna. Questa prima fase di start up è stata un successo. Si sono registrate 2570 presenze, senza che si siano avviate ancora attività di marketing ad hoc. I quattro itinerari porteranno alla ricerca dei luoghi e dei paesaggi mozzafiato del territorio, ricco di storia e tradizione enogastronomiche.
Il progetto poi sarà collegato con l’altro progetto a regia diretta chiamato “AroundEtna Bike sharing” che prevede di collocare delle postazioni di carica autoalimentate con biciclette elettriche che consentiranno al visitatore che ha acquistato il servizio AroundEtna Rural Sightseeing di girare liberamente nei centri storici, visitarne le bellezze, gustarne i prodotti tipici, acquistarne i prodotti artigianali e poi ripartire con i bus alla volta di altra sosta”.
Si sono manifestate difficoltà nella messa a punto delle azioni?
“Sicuramente e purtroppo le difficoltà non sono mancate. Basti pensare ai problemi di gestione dei Comuni che spesso non sanno spendere le risorse disponibili. Noi scommettiamo sul nostro futuro anche se ci scontriamo con una cultura di diffidenza e di resistenza al cambiamento che è atavica tra i siciliani e che si manifesta soprattutto nelle logiche politiche. Basti pensare che la nostra Regione ha speso solo il 18% delle risorse europee. Ma abbiamo fiducia nelle nuove generazioni. E ad ogni modo, ci vantiamo di aver speso il 70 % delle risorse disponibili entro il 31 dicembre 2014. Siamo i primi in Sicilia”.
Come proseguirete il vostro impegno nel corso del 2015?
“Con il nuovo piano di Sviluppo Locale cercheremo di consolidare e rafforzare un sistema di offerta turistica integrato che punti non solo sulla qualità ma soprattutto sulla garanzia. Consolideremo i progetti start up del 2014. Ci terremo fuori dalle logiche politiche, cercando di mettere a sistema il meglio del territorio. Expo ci attende con una sola voce e una sola immagine. Ci presenteremo uniti, tutti: i due Gal, i comuni, i consorzi, e tutti i vari partner, dal CNR all’Università. Questa la carta vincente”.
Nel 2014, vi siete presentati in molte fiere. Per ultima, la fiera dell’Agroalimentare a Barcellona, quali le vostre impressioni? Come attrarrete il turista?
“Siamo stati a Rimini, Genova, Londra, Barcellona e abbiamo promosso il particolare il progetto AroundEtna. Abbiamo percepito grande interesse. Soprattutto dagli orientali e dai russi. Diversamente dai tedeschi che riescono ad organizzarsi in modo spontaneo per conoscere un paese, i turisti russi e coloro che vengono dall’Oriente hanno bisogno di essere pilotati in 48 – 24 ore. E nell’incontro che c’è stato con loro tra le varie fiere, è emerso che hanno percepito in noi un interlocutore affidabile, capace di guidarli. Ecco su cosa punteremo: la nostra immagine deve essere coesa e unica agli occhi di chi viene per visitare la nostra terra. Dobbiamo sapere cosa proporre e come. Turismo ed enogastronomia sono i nostri punti di forza e abbiamo tanto da offrire per rilanciare il territorio. Sta a noi non perdere questa opportunità”.
Francesca Landolina