Nero d’Avola 70% e Syrah, IGP Terre Siciliane.
I Di Giovanna sono coltivatori da 4 generazioni, il bis-bisnonno Cristoforo possedeva migliaia di ettari tra Contessa Entellina e Sambuca, ma anche ben 9 figli che se ne spartirono l’eredità. Gli attuali titolari dell’azienda sono i fratelli Gunther e Klaus, i cui nomi furono scelti dalla madre tedesca, che hanno accresciuto il loro asse acquistando dai parenti per cui oggi possiedono 100 ha di cui 56 vitati, 14 ulivati e il resto seminati.
da sinistra Gunther e Klaus
I vigneti sono il risultato di ricerca e sperimentazione iniziata negli anni 80, basate sulle caratteristiche pedoclimatiche, sulle varietà e sui cloni da impiantare. Oggi nei terreni adatti abbiamo Chardonnay, Merlot, Cabernet, Syrah nonchè altrettanto Grillo, Nero d’Avola e dal 1968 il Nerello Mascalese per 7 ha con l’intento di aumentarli. Tutta l’azienda è dal 1997 certificata biologica dalla barbatella fino ad arrivare alle bottiglie che, stranamente, pur essendo il vino qualificato come DOC (Sicilia, Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia), sono commercializzate anche come IGP Terre Siciliane, per scelta commerciale.
Produzione media di 250.000 esemplari in 10 etichette che per l’80% varcano le Alpi e il mare. Klaus oltre alla cantina segue i mercati di lingua tedesca, Gunther, collaborato dalla moglie americana Melissa che si occupa del marketing, quelli di lingua inglese nonchè la campagna.
Oltre alla coltivazione biologica la cura nel vigneto comprende drastici diradamenti dei grappoli per limitare la produzione migliorandone la qualità; vigneti da 400 a 800 metri anche all’interno della Riserva Naturale Monte Genuardo.
Assaggiamo Helios, l’etichetta di prestigio, che deriva da vigneto a quota tra i 4/500 metri in Contessa Entellina. Vendemmia quando le uve dei due vitigni sono perfettamente mature e cariche di zuccheri, raccolta e trasporto in piccole cassette, macerazione a caldo, circa 30,° per 4 settimane fermentando con lieviti selezionati. Dopo la fermentazione malolattica il vino riposa per un anno in barrique nuove di media tostatura di una marca francese scelta dopo accurate prove. Segue stabilizzazione, filtrazione e aggiunta di pochi solfiti, il tutto secondo il disciplinare biologico, e l’affinamento per un ulteriore anno in bottiglia.
I Di Giovanna hanno come enologo in house Gianfranco Zito e si servono della consulenza di uno dei più noti enologi bordolesi Denis Dubourdieu.
Versato nel calice il colore è rosso granato fitto. Al naso si presenta non molto intenso, in compenso di fascinosa eleganza con note di frutta rossa matura, cioccolato, liquirizia, menta e qualcosa di cuoio e di pepe; bella complessità e franchezza. Al gusto arriva con un’inaspettata freschezza, tannini ben ammansiti ed un’eccellente fragranza che riporta i sentori olfattivi molto a lungo; rotonda armonia e densa struttura completano un quadro d’eccellenza.
Lo abbineremmo ad anelletti al forno ricchi di tritato, a delle sgaloppine ai funghi, ad un pecorino di media stagionatura, ma non disdegnerebbe delle sarde infarinate e fritte. Sono 10.000 bottiglie, in enoteca ad euro 20.
Di Giovanna s.r.l. |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |