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Vino della settimana

Vino della settimana: Metodo Classico Brut 2012 biologico di Funaro

13 Dicembre 2014
1unaro 1unaro

Chardonnay.

Errori ed omissioni a parte, risulta che lo Spumante di Funaro sia il primo biologico nato in Sicilia, un interessante record di questa giovanissima cantina che nasce nel 2003 per l’entusiasmo dei proprietari.
I Funaro da 3 generazioni coltivano la vite e ne vendevano le uve. La produzione è abbondante e ottima per cui arriva il momento di vinificare in proprio e oltre alla struttura si stabilisce la squadra formata da giovani motivati e preparati. Dei fratelli Funaro, Giacomo è l’amministratore e il coordinatore, Tiziana si occupa delle carte e del mercato nazionale, Clemente dell’estero, completano l’equipe Alessandro Fucarino, l’agronomo e Rosario Aiello l’enologo.


Giacomo Funaro

L’azienda comprende 85 ha tra Salemi e Santa Ninfa (Tp) di cui 60 vitati e 15 di uliveti. Accanto ai classici vitigni internazionali grande attenzione a Inzolia, Catarratto, Grillo, Zibibbo, Nero d’Avola e Perricone ma specialmente al modo di coltivarli nella maniera più naturale per cui nel 2011 si ottiene l’importante certificazione biologica anche per la cantina. Quindi in campagna concimazioni organiche e sovesci di leguminose, niente prodotti di sintesi ma quelli ammessi ed a basso tenore di rame e zolfo, inoltre vengono mantenute delle aree per la compensazione ecologica. Irrigazione di soccorso per mantenere alta la qualità nei periodi di prolungata siccità. In cantina la massima sanità, l’uso di prodotti consentiti e spesso niente solfiti aggiunti.

 

La cantina, essendo stata realizzata recentemente, gode di tutte le moderne tecnologie per garantire l’isolamento termico, di impianti solari fotovoltaici e termici che riducono al massimo il consumo energetico e per completare l’ecosostenibilità si utilizza la fitodepurazione attiva per la depurazione e il riutilizzo delle acque. Il grosso dei vigneti a Salemi a quote comprese tra 150 e 450 metri, 13 le etichette di cui un Passito di Zibibbo e due spumanti metodo classico Brut ed Extra Brut, 180.000 le bottiglie confezionate che per il 40% si vendono all’estero. Sono gradite le visite in cantina ove si può acquistare direttamente.

 

Essendo in periodo di brindisi, degustiamo il Metodo Classico Brut 2012, il millesimo messo in bottiglia in questi giorni, il primo che riporta in etichetta la certificazione biologica, quindi non solamente delle uve che provengono da vigneti a 170 m in Salemi con terreni marno/gessosi.
 
Vendemmia a mano dopo aver individuato i migliori grappoli; dopo la pigiatura delicata fermentazione a 15° e maturazione sempre in acciaio sui lieviti. Nella primavera successiva il vino base viene fatto
rifermentare in bottiglia ad una temperatura di 15°C, per circa 50 giorni, poi in catasta per almeno 18 mesi. Successivamente le bottiglie vengono poste nelle pupitres per effettuare il remuage e consentire
l’illimpidimento dello spumante. Dopo circa 30 giorni di rotazioni si effettua la sboccatura a macchina e si aggiunge la liquer d’expedition. Ai minimi termini i solfiti aggiunti. Qualche mese di riposo e poi allo scaffale.

Nel calice mediamente stretto il colore è paglierino e la spuma, dopo un momento di tumultuosità, si stabilizza con un perlage discretamente fine e persistente. All’olfatto subito evidente la crosta di pane, la frutta a polpa gialla, l’erba secca dei prati, note da spumante di classe dove emerge una franchezza ai massimi livelli. Al palato le bollicine sono fini, il corpo è robusto anche per i suoi 13° alcolimetrici, una rotonda bocca impregnata di mineralità già abbastanza equilibrata anche se deve ancora riposare qualche giorno per essere al meglio a Capodanno.
 
Un Brut deciso, ricco e di interesse facile da abbinare a tutto pasto, prima di arrivare al dolce. Noi l’abbiamo apprezzato con una bruschetta al pomodoro, un piatto di busiati col pesto alla trapanese, salsiccia al forno e cardi panati e fritti. Del millesimo 2012 sono solamente 6.600 bottiglie che allo scaffale trovate a 14 euro, un ottimo prezzo per un metodo classico biologico ma specialmente ben riuscito.

Funaro s.r.l.
Contrada Scavi,  S.S. 188
Km 48,700
Santa Ninfa (Tp)
tel. 091  6851589 – 393 9675789
info@funaro.it
www.funaro.it

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino