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Scenari

Padiglione vino all’Expo 2015, tariffe care? VeronaFiere: “Ecco perché non lo sono”

11 Dicembre 2014
Gianni_Bruno_e_Giovanni_Mantovani Gianni_Bruno_e_Giovanni_Mantovani

Parlano il direttore generale Giovanni Mantovani e Gianni Bruno, brand manager di Vinitaly


(Gianni Bruno e Giovanni Mantovani)

“Se 25 euro al giorno vi sembrano care…”. Esordisce così Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere replicando alle perplessità ed ai dubbi che attanagliano i vari presidenti dei consorzi italiani. 

Le tariffe proposte da VeronaFiere per il padiglione vino dell’Expo 2015, sono state un po’ da tutti, aspramente criticate, ma Mantovani non fa una piega: “Io so solo che tutti le stanno valutando e che basta fare due calcoli – dice -. Un’azienda pagherebbe 4.500 per una referenza all’interno del padiglione per 6 mesi, cioè 25 euro al giorno. Abbiamo studiato queste cifre per essere adeguate alle esigenze di ogni azienda”.

La soluzione, però, è quella per le aziende di unirsi e partecipare come “aggregate”: “Molti si stanno muovendo in questo senso – dice Gianni Bruno – La partecipazione al padiglione vino dell’Expo avrà un valore enorme in termini di immagine e pubblicità per l’azienda stessa”.

Già, perché VeronaFiere assicura alle aziende partecipanti una serie di iniziative che daranno un notevole ritorno in termini di immagine. Come la nuova app per telefonini e tablet che sarà disponibile già qualche settimana prima dell’inizio dell’esposizione.

Mantovani e Bruno sono sereni: “Abbiamo praticamente già riempito il padiglione vino con alcune richieste specifiche (ossia con padiglioni presi da una solo gruppo, come l’OltrePo Pavese e la regione Lombardia) – dicono -. Mancano davvero solo poche sale da assegnare”.
Ma il “cuore” del padiglione vino sarà il “livello zero”: “Chi visita l’Expo si aspetta di essere stupito – dice Bruno – e noi vogliamo stupire i nostri visitatori. In questo spazio ci sarà il vero spot del vino, ma soprattutto, oltre la storia, le tradizioni e la cultura, lo spot di quei territori che rendono possibile che un grappolo d’uva si trasformi in qualcosa di divino”.

Ecco un dettaglio delle tariffe proposte da VeronaFiere
La tariffa è di 1.000 euro al mese più IVA, cioè 3.000 euro per una partecipazione minima di tre mesi, più una dotazione base di prodotto da porre in degustazione di 72  bottiglie, 24 al mese.
La quota comprende:

  • la logica distributiva: ossia il produttore dovrà solo preoccuparsi di inviare il vino all’indirizzo comunicato;
  • la presenza di sommelier per condurre  i visitatori nelle degustazioni;
  • la promozione dell’azienda del marchio e del vino nell’applicazione che precederà ed accompagnerà il visitatore in questa straordinaria esperienza e la presenza nel sito dedicato;
  • la presenza del proprio vino nell’enoteca virtuale per la vendita del prodotto online per tutta la durata dell’esposizione.

ESEMPIO A: Azienda unica che acquista una postazione per 6 mesi
L’azienda investe per sei mesi, il costo complessivo è di 4.500 euro più Iva più 12 x 4 confezioni da 6 bottiglie, potendo presentare due etichette, il costo diventa 2.250 euro a vino presentato più Iva per 3 mesi.

ESEMPIO B: Consorzio che acquista una postazione da 4 wine dispenser per 3 o 6 mesi
Se le aziende fanno parte di un consorzio o si associano per l’occasione ed acquistano una postazione per 4 bottiglie per tre mesi, la quota scende:
postazione da 4 bottiglie per 3 mesi, prezzo 9.000 euro più Iva più 12 X 4 confezioni da 6 bottiglie, ovverosia 2.250 euro ad azienda per 3 mesi;
postazione da 4 bottiglie per 6 mesi, prezzo 15.000 euro più Iva più 12 X 4 confezioni da 6 bottiglie, ovverosia 3.750 euro ad azienda per sei mesi.
In questo caso le aziende possono presentare 8 etichette  (cambio di bottiglia/etichetta dopo 3 mesi), il costo scende a 1.875 euro per azienda per 3 mesi.  

Giorgio Vaiana