da Trento Elisa Costanzo
Trentodoc porta le bollicine di montagna al Muse. Trentotto produttori e 103 etichette per raccontare la tradizione della spumantizzazione trentina.
È tra le eccellenze vinicole più rappresentative del made in Italy, il primo in Italia, nel 1993, ad vedersi riconosciuta la fascetta della denominazione d’origine e il secondo in Europa, dopo lo Champagne. Ma lo spumante Trentodoc, fa ancora fatica ad affermarsi sui mercati esteri. Certo annovera nomi come “Giulio Ferrari”, bottiglie che hanno fatto la storia, vincendo alla prima Esposizione universale di Milano “Expo 1906” la medaglia d’oro della categoria, ma qualcosa ancora non arriva. O forse serve un modo per fare rete tra i piccoli produttori per portarli sotto i riflettori. E allora perché non giocare sul binomio vino cultura, a maggior ragione in una terra che la tradizione vitivinicola ne ha fatta la propria di storia e cultura. Devono aver pensato a questo gli organizzatori di Trento Doc: bollicine sopra la città, manifestazione che ha animato per due giorni Trento e dintorni, quando hanno studiato il percorso, riservato alla stampa specializzata, all’interno del Muse.
Una degustazione di103 etichette per 38 produttori per raccontare una denominazione che vale 60 milioni di ettolitri l’anno, per una produzione media di 7 milioni di bottiglie, di cui il 90% di bianco, 4% riserva, 6% rosè.
E noi abbiamo selezionato 12 etichette. Ecco la cronaca della degustazione.
1. Zanotelli For4neri Brut 2011
Quattro fratelli che si regalano, quest’anno, un prodotto nuovo per festeggiare il cambio generazionale in azienda, dopo che il padre si è ritirato dalla vita lavorativa.
Una bollicina rotonda, fine e persistente, che nasce dalla selezione di sole uve Chardonnay coltivate in Val di Cembra. È un vino colore giallo paglierino brillante, con un profumo elegante, caratterizzato da note fruttate di mela golden.
2. Zeni Giorgio Brut 2009
Un’azienda nata agli inizi degli anni Ottanta, quando il titolare eredita l'attività dal padre, già produttore di vini, così come il nonno, prima di lui. Le uve destinate alla produzione del Trentodoc Giorgio Zeni sono esclusivamente Chardonnay. Ne risulta quindi un blanc de blancs da sole uve di proprietà. La cantina, scavata nella roccia, è il luogo ideale per la rifermentazione e la stagionatura. che danno vita ad un brut fresco e piacevole con un perlage minuto e persistente, equilibrato nel gioco degli aromi e delle note di lievito.
3. Opera Nature, 2008
(dosaggio zero millesimato, 60 mesi permanenza lieviti 100% chardonnay)
Ultimo nato in casa Opera Vitivinicola, in Val di Cembra, azienda frutto del recupero ed ampliamento della cantina più antica della Valle, fondata nell’800. Spiccati caratteri di minerali, sapidi e salino.
4. Maso Martis, Dosaggio Zero riserva, 52 mesi sui lieviti, 2009
Dove il biologico è di casa. L’azienda si trova a Martignano, ai piedi del Monte Calisio sopra Trento, a 450 metri d'altitudine: una realtà giovane e dinamica, nata nel 1990 e da subito diretta alla produzione di metodo classico Trentodoc. La vendemmia al maso avviene ancora rigorosamente a mano. Di questo dosaggio zero raccontiamo che la pressatura soffice delle uve intere di Chardonnay e di Pinot Nero, lavorate separatamente, segue immediatamente la raccolta. Conservato in serbatoi d’acciaio, viene imbottigliato in primavera con l’aggiunta di lieviti selezionati. Si presenta fresco, minerale, con una bollicina fine
5.Maso Martis Madame Marti, brut riserva, 108 mesi permanenza sui lieviti
70% pinot nero 25% chardonnay 5% pinot meunier 2004
Una chicca più che un vino. Un prodotto eccellente, sensuale. Cinquecento bottiglie per otto anni passati sui lieviti danno come risultato un capolavoro della spumantistica.
6. Masi, Conti Bossi Fedrigotti Federico Brut, BRUT MILLESIMATO, 26 mesi permanenza lieviti 60% chardonnay 40% pinot nero, 2010
È un elegante spumante dall’inconfondibile bouquet, prodotto in vigneti accarezzati dall’Ora, il vento del Garda. All’olfatto è contraddistinto da aromi di pane, crema, scorza d’arancia e spezie. In bocca il fine perlage è delicato sul palato, sostenuta l’acidità e in ottimo equilibrio con sentori di mela e di pesca.
7. Bellaveder Riserva Brut Nature, DOSAGGIO ZERO RISERVA, 40 mesi permanenza lieviti 100% chardonnay, 2010
È un blanc de blanc che si esprime ai massimi livelli grazie al terroir dove vengono prodotte le uve di base e all’affinamento per più di 36 mesi. Piacevoli sentori di lievito si armonizzano con note fruttate, tropicali e agrumate. Il gusto è piacevolmente fresco, ricco di struttura, lungo. Il perlage, molto fine e persistente.
8. Altemasi Pas Dosè, DOSAGGIO ZERO RISERVA, 72 mesi permanenza lieviti 60% chardonnay 40% pinot nero, 2005
Da uve Chardonnay e Pinot Nero, ecco l’ultimo nato della linea Altemasi, un metodo classico profondamente legato al proprio territorio di origine, che non prevede l’aggiunta di liqueur zuccherina. Le uve da cui proviene sono selezionate da vigneti che si trovano fino a 600 metri in Valle dei Laghi e in Valle di Cembra. Trentodoc di montagna, di grande equilibrio e freschezza.
9.Simoncelli Armando Brut, 24 mesi permanenza lieviti, 100% chardonnay, 2011
Spuma briosa e duratura, perlage fine e persistente per un vino classico, dal sapore secco, complesso, di buon corpo e con acidità in perfetto equilibrio.
10. Pisoni Nature Millesimato, DOSAGGIO ZERO MILLESIMATO, 40 mesi permanenza lieviti 100% chardonnay, 2010
Nasce nella Valle dei Laghi, subito a nord del Lago di Garda e ai piedi delle Dolomiti di Brenta, opera la famiglia Pisoni. Il microclima unico, le forti escursioni termiche nel periodo di maturazione delle uve e l’Ora, che soffia durante il giorno dal Lago di Garda, sono condizioni uniche.
Caratterizzato dal colore giallo paglierino, luminoso e con perlage fine e persistente, risulta al naso caratterizzato da note fruttate che si fondono a sentori più complessi, derivanti dalla lunga permanenza sui lieviti.
11. Revì millesimato Dosaggio Zero 2010
È nel 1982 che, dopo anni di studio e perfezionamento delle tecniche di produzione, Paolo Malfer decide di fondare Revì, azienda che trova nel Trentodoc. Il nome Revì deriva dal toponimo della zona che secondo la leggenda era votata alla coltivazione di una vite dalla quale si otteneva un vino superiore: il “Re vin”. Un prodotto biologico, Pinot Nero e Chardonnay, che gli donano grande struttura, fragranza e complessità aromatica.
12. Endrizzi Riserva Pian di Castello, Trentodoc Endrizzi Brut Riserva Pian Castello, BRUT RISERVA, 40 mesi permanenza lieviti 60% chardonnay 40% pinot nero, 2010
Prodotto con un 60% di uve Chardonnay e un 40% di Pinot Nero, presenta un colore giallo paglierino vivo, un perlage allegro, minuto e continuo. Il profumo è intenso, di particolare finezza, con sentori di mela, di crosta di pane e leggera nota di vaniglia e di miele. Il gusto è secco, pulito, elegante, particolarmente morbido e persistente.