E se Camporeale, piccolo comune del palermitano, volesse avere una Doc?
Ce ne sono tante, è vero, ora c'è pure la Doc Sicilia. Ma la forza delle denominazioni sta anche nei microterritori e forse Camporeale potrebbe ambire a un traguardo che si potrebbe rivelare un inaspettato volano. C'è un gruppo di produttori che sta facendo venir fuori vini buoni.
Il territorio c'è, inutile negarlo, e c'è anche una discreta coesione. Ed allora perchè non provarci? Magari senza ricorrere a disciplinari lunghi e pletorici a lenzuolate che sembrano solo elenchi di vitigni. Vedrei una Doc con uno al massimo due vitigni, i più autoctoni possibili. Perchè se è vero che il Syrah da queste parti viene bene, è anche vero che questo vitigno viaggia e si diffonde nei mercati con brand ormai consolidati che non hanno bisogno di Doc. Mentre Nero d'Avola e Catarratto, per esempio, no.
La proposta è lanciata e chi vuol dire qualcosa la dica o si faccia avanti. Intanto raccontiamo con estremo piacere una degustazione di nove Nero d'Avola, tanto per restare in tema, organizzata per Camporeale Day, una manifestazione al primo anno di vita che speriamo possa continuare perché è stata una bella vetrina di eccellenze e di protagonisti del territorio di questo piccolo comune.
La degustazione è stata condotta da Luigi Salvo, responsabile Ais di Palermo. Nove vini, otto cantine, qui di seguito il nostro racconto. E accanto all'annata tra parentesi troverete il periodo di bevibilità del vino narrato, piccola indicazione sull'eventuale longevità.
Diletto 2013 Fattorie Azzolino (2014/2015)
Un vino un po' fuori dal comune. È un Nero d'Avola vinificato in bianco. Leggero ramato, quasi un rosa sfumato. Frutta matura, mela cotta, fragolina. Un po' corto al naso. Salmastro in bocca, alloro e coda tannica. Luigi Salvo dice che non è facilissimo da abbinare, purtuttavia…Tagliata di tonno alle erbe.
Nero d'Avola 2013 Candido (2014/2016)
Rosso rubino con sfumature porporine. Un colore che ci annuncia una spalla acida. Al palato amarena e pepe nero. Vino piacevole, da bere subito. Risotto con salsiccia.
Campo Reale 2013 Rapitalà (2014/2016)
Rosso rubino, naso di frutti a bacca rossa, fragola, marasca, violetta. Fresco, beva semplice. Sapido, discreta persistenza. Tagliatelle ai funghi.
Nero d'Avola Feudo di Montagnola 2012 (2014/2016)
Rosso rubino scuro, naso speziato, fragoline, leggerissime note muschiate. In bocca discreta vena acida. Buona freschezza, discreta lunghezza. Carpaccio di carne.
Donnatà 2012 Alessandro di Camporeale (2014/2018)
Rosso rubino intenso. Amarena, note speziate dolci, cappero, cannella. Rotondo, gioca tra corpo ed eleganza, trama tannica piacevole. Solare. Buona persistenza. Filetto in crosta.
Ishac Porta del Vento 2012 (2014/2018)
Rosso rubino. Naso profondo, terroso. Muschio e note sfumate di salvia ed erbe aromatiche, grafite. In bocca scalpitante, retrogusto di alloro, lungo. Spezzatino di carne con patate.
Nero d'Avola 2012 Sallier de la Tour (2014/2017)
Rosso rubino, naso gessoso, viola, frutti di bosco. Ampio, rotondo, morbido. Buona persistenza. Cotoletta alla milanese.
Don Sasà 2011 Terre di Gratia. (2014/2016)
Rosso rubino, un po' chiuso al naso. Poi marasca, ciliegie. Sentori di salvia. Discreta vena acida al palato. Retrogusto di terra bagnata. Polpette al sugo.
Notturno 2011 Fattorie Azzolino (2014/2017)
Rosso rubino un po' intenso. Naso sottile e vivace, amarena, spezie, sentori di cannella. Ampio al palato, coda dolce. Salsiccia ai ferri.
F. C.