Estate da cancellare per gli hotel italiani.
“Da giugno ad agosto il turismo alberghiero italiano ha prodotto un risultato pari a zero rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” commenta con amarezza il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati dell’indagine congiunturale realizzata dal centro studi della Federazione su un numero rappresentativo di strutture alberghiere.
L’indagine è stata svolta dall’1 al 5 di ogni mese intervistando con metodologia casuale internet mediamente 1.607 imprese, distribuite a campione sull’interoterritorio nazionale.
Il dato che più fa vacillare il settore è quello che riguarda i due mesi più importanti dell’anno: giugno e luglio. Entrambi chiudono in negativo con un -0,6% ed un -0,2% di presenze alberghiere.
Colpa di un tempo non proprio benevolo, durante questa estate, ma non solo. “La stagnazione dei mercati turistici nel Belpaese – sostiene Bocca – è diventata quasi un fenomeno cronico che va curato con immediatezza e misure non convenzionali”.
A salvare le sorti degli albergatori ci pensano gli stranieri, ma non è sufficiente per raggiungere una crescita. I numeri parlano di un saldo dei pernottamenti alberghieri pari allo 0% da giugno ad agosto (sullo stesso periodo del 2013) determinato dall’ennesimo calo della domanda italiana (-0,6%) ed un lievissimo incremento di quella straniera (+0,6%).
“L’effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo, registrata negli ultimi tre anni (giugno/agosto 2011 +11%, giugno/agosto 2012 +1% e giugno/agosto 2013 +4,1%) -evidenzia il presidente degli albergatori italiani- non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna e ciò mette con maggior evidenza a nudo il grave momento che le strutture ricettive del Paese stanno attraversando, ancor più grave nelle località che si rivolgono quasi esclusivamente alla clientela domestica”.
Di conseguenza sono in picchiata i dati che riguardano l’occupazione nel turismo. Si registra un -1,3%frutto di un -2,9% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,3% di lavoratori a tempo determinato.
Bocca chiede una svolta al governo. Ecco la sua proposta: “Riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro, aumento del massimale per i pagamenti in contante, semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti turistici e promozione del Belpaese nel mondo ed in Italia stessa”.
Fra.S.