Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'azienda

Tutto sugli chef visti da Bragard, il marchio delle divise più famoso al mondo

29 Agosto 2014
fotohp fotohp


Claude Rameaux, con lo Chef Andrea Berton

In principio fu un grembiule da pittore.

Era il 1933 e il giovane Henri probabilmente non aveva idea che quella sua prima creazione, fatta ad hoc per un pittore che viveva vicino al suo piccolo negozio di alimentari, avrebbe sancito l’inizio di un successo che dura da ottant’anni. Dopo i pittori vennero i macellai, quindi gli affari si ampliarono includendo catering ed hotel di lusso. Poi arrivarono gli chef. Anzi Lo chef. Quel Paul Bocuse di cui era amico il figlio di Henri, Gilles, al quale era ormai passata l’azienda, e per il quale venne creata la Grand Chef, che è tutt’ora uno degli articoli di punta.

Da allora Bragard non si è mai fermata e oggi le sue divise professionali vestono i più importanti chef del mondo. Sono firmate Bragard anche le giacche con le stelle più ambite, le Michelin, che ogni anno vengono assegnate ai migliori cuochi.

Il segreto di questo successo, come spiega Claude Rameaux, managing director dell’azienda, sta nell’aver puntato tutto sull’alta qualità dei tessuti utilizzati ma anche nell’aver saputo diversificare nel tempo i modelli in modo da essere considerati sempre come top di gamma.
“Tenere alta la qualità e curare molto alcuni dettagli tecnici ci ha permesso di essere per ottant’anni referenti per le divise in cucina – spiega -. Anche in questi tempi difficili per l’economia e gli affari, lavorare con una fascia alta, ci ha messo in condizione di non soffrire troppo la crisi”. I numeri in Italia, infatti, parlano chiaro: + 25 per cento per gli affari dello scorso anno e + 10 per cento quest’anno.
I progetti in cantiere non mancano. “Siamo presenti in tutti i continenti – dice Rameaux – e abbiamo quattordici filiali nel mondo e ci sono mercati in forte crescita come quello asiatico o quello russo dove si sta puntando molto sulla gastronomia. Abbiamo attivato anche l’e commerce con risultati interessanti e vogliamo farci conoscere allargando le fasce di riferimento con prodotti dai prezzi inferiori”.   Da quattro anni, sempre per stare al passo con i tempi, l’azienda ha iniziato a lavorare su una linea da donna con una abbottonatura specifica. “Le richieste sono cresciute esponenzialmente – afferma Rameaux – . Ci sono più donne chef rispetto al passato e anche nelle scuole alberghiere la presenza delle donne è in costante aumento, così abbiamo creato una ventina di modelli di divise per loro”. Certo, il fatto che gli uomini possano scegliere tra 160 modelli e le donne tra 20, la dice lunga sulla predominanza degli uomini nelle cucine…

Poi c’è il rapporto con la Michelin, nato quindici anni fa e che, certamente, ha fatto fare a Bragard il salto di qualità, se non altro in termini di conoscenza per il grande pubblico. “Noi forniamo le giacche agli stellati durante la cerimonia di premiazione – racconta il managing director -. Non conosciamo i loro nomi prima ma li scopriamo il giorno stesso e in tre o quattro ore, con il nostro staff specializzato, riusciamo a preparare con nomi e stelle anche quaranta giacche. Però ci è capitato spesso, in questi anni, che qualcuno ci chiamasse per avere indiscrezioni in anteprima, credendo che noi fossimo già a conoscenza dei nomi degli stellati”.
Da Cannavacciuolo a Cracco, giusto per citare due chef diventati star della Tv, a (quasi) tutti gli chef stellati, la divisa d’ordinanza è dunque Bragard. E non mancano naturalmente le richieste curiose “come quella di uno chef pugliese che voleva una giacca metà bianca e metà nera”.

Clara Minissale