Lo etichettavano come olio bio ma non lo era.
Una truffa che valeva 30 milioni di euro ad opera di imprenditori pugliesi, una vera e propria associazione a delinquere che vede coinvolti anche indagati calabresi. Per fortuna sventata dalla Guardia di Finanza all'alba di oggi. Sedici gli arresti ordinato dalla magistratura di Trani e 400 le tonnellate di olio a cui sono stati messi i sigilli. L'operazione è stata condotta attraverso la collaborazione tra il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari – Tenenza di Andria, l'Ispettorato Repressione Frodi del Mipaaf di Roma e Bari e l'Agenzia delle Dogane – Ufficio di Bari.
Notizie tristi e che non fanno bene al Made in Italy, dando forza ai detrattori e qui ricordiamo la polemica innescata dal NYT. Ma è utile anche sottolineare il ruolo cruciale ed efficace della macchina investigativa. Speriamo che questa operazione, come tante altre che negli ultimi mesi hanno bloccato falsari e speculatori, sia un deterrente per i furbi e per coloro che con il loro comportamento non solo mettono a repentaglio la salute di ignari consumatori ma devastano anche l'immagine dell'Italia all'estero che proprio sui prodotti agroalimentari di qualità non ha rivali, volano importantissimo per la propria economia.
L'olio che volevano mettere nel mercato come olio biologico in realtà era una miscela di oli esausti probabilmente – secondo le indagini della Guardia di Finanza – contenente anche grassi di diversa natura contaminati da fondami ed impurezze imputabili al circuito della raccolta degli oli esausti dellaprovenienti dalla ristorazione e di provenienza furtiva. “Voglio ringraziare – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – tutto l'Icqrf, il nostro Ispettorato repressione frodi, per il grande lavoro fatto a protezione di un prodotto simbolo del Made in Italy come l'olio d'oliva. L'operazione di oggi, condotta dalla Procura di Trani e in collaborazione con la Guardia di Finanza, dimostra l'efficacia del sistema dei controlli e il concreto rafforzamento del coordinamento che abbiamo voluto con decisione. Azioni di contrasto come quella di oggi si inseriscono in un piano di azione contro l'illegalità, a tutela della sicurezza degli alimenti, della fiducia del consumatore e dei tantissimi produttori che con fatica e passione portano avanti il proprio lavoro rispettando le regole”.
Pene più severe per chi vende olio di oliva contraffatto facendolo passare come italiano, come avvenuto nella frode smascherata oggi in Puglia dalla Guardia di Finanza. A chiederlo in un comunicato congiunto Federconsumatori e Adusbef. ''In un momento delicato come quello che il Paese sta vivendo – scrivono le associazioni – perdere terreno su un comparto fondamentale come il made in Italy è un vero e proprio suicidio.