Chardonnay Franciacorta DOCG.
Sempre più imprenditori del ramo industriale o commerciale dedicano le loro risorse e le loro capacità al settore agricolo e al vino specialmente. Ci piace credere che non sia esclusivamente per motivi economici ma che siano stati attratti e poi coinvolti dal fascino e dalla magica atmosfera che un buon prodotto agricolo e un calice di affascinante vino sanno dare.
Non ne è rimasto scevro Vittorio Moretti che cominciò a costruire case, poi strutture prefabbricate, quindi in legno lamellare, poi opere chiavi in mano, un cantiere per barche e una società che vendesse gli immobili. Nel frattempo dal 1975, quando gli altri vendevano i terreni lui cominciava a comprarli così oggi possiede Petra in Toscana, L’Albereta un Relais et Chateaux sul Lago d’Iseo con ristorante di Gualtiero Marchesi, L’Andana Tenuta La Badiola in Maremma nonchè Bellavista e Contadi Castaldi in Franciacorta. Tutto ed altro sotto il marchio holding di famiglia Terra Moretti.
Carmen, Mariella, Francesca, Vittorio, Valentina
Ci occupiamo di Contadi Castaldi, un’azienda che oggi comprende 18 ettari di vigneti di proprietà e ben 112 in affitto dove si coltivano Chardonnay, Pinot Nero e Bianco a quote che vanno dai 100 ai 400 metri, sparsi in tutti i 19 comuni della Franciacorta. I Contadi erano nel medioevo le Contee della Franciacorta mentre Castaldi erano soprannominati i signorotti che le governavano. Il centro dell’azienda è ad Adro dove la vite è da tempo immemore nel suo ideale franciacortiano per il terreno e per il clima protetto dai venti freddi del nord dal monte Alto.
La cantina è stata creata negli antichi locali di una fornace che rilevata da Vittorio Moretti fu efficientemente trasformata così quelli che erano gli ampi volumi e le lunghe gallerie di cottura dei mattoni sono diventati perfetti locali per affinare i Franciacorta. Le etichette sono 8 di cui 6 Franciacorta, un Curtefranca, il DOC fermo che si fa in Franciacorta, ed un vino liquoroso.
Noi degustiamo il Satèn brut millesimato 2009. Il Satèn è un metodo classico ottenuto da sole uve bianche e il vitigno usato prevalentemente è lo Chardonnay con il Pinot Bianco che può concorrere fino ad un massimo del 50%. Un'altra caratteristica del Satèn è la pressione della bottiglia che deve essere inferiore a 5 bar. Ne risulta un vino dal gusto vellutato e dalla spuma appunto setosa. Da disciplinare può essere solo brut cioè con meno di 12 g/l di residuo zuccherino.
Sotto la guida dell’enologo Gian Luca Uccelli si utilizza il solo Chardonnay che raccolto tra la fine di agosto e i primi di settembre è pressato dolcemente e decanta staticamente a freddo. Finita la vinificazione affina in acciaio ed una parte in legno come vino fermo per 7 mesi. Con l’aggiunta della liqueur de tirage rifermenta in bottiglia per circa 36 mesi e dopo la sboccatura e l’aggiunta della liqueur d’expedition riposa in bottiglia per almeno 3 mesi. Bottiglia che ha un diametro maggiore dell’usuale, paragonabile a quello di una Magnum, al fine di aumentare la superficie di contatto tra vino e lieviti.
Versato nel calice rivela un colore paglierino ed un perlage discretamente fine ma molto fitto e persistente. Al naso esplode con tanta crosta di pane, intense note di frutta secca, qualcosa di vegetale, una fettina di mela e un bouquet di fiori secchi, il tutto in armonia e con molta personalità. Al palato la carbonatica è abbastanza fine, arriva leggermente amarognolo, ben secco, di densa struttura, di gradevole sapidità e con una maschia eleganza. Si riavvertono sempre in perfetto equilibrio i sentori nasali che rimangono piacevolmente a lungo. Un Satèn di forte personalità.
Splendido Franciacorta da aperitivo che vi consigliamo di continuare ad apprezzare durante il pasto. Sono 170.000 bottiglie che in enoteca si trovano a circa 22 euro.
Contadi Castaldi |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |