Con la vendemmia 2014 le prime bottiglie di Nizza Docg.
L'iter avviato dal dicembre del 2013 dal Consorzio di Tutela Vini d'Asti e del Monferrato per la nuova denominazione si conclude. “Fra pochi giorni, a fine mese, il Comitato nazionale vini esaminerà la pratica del pubblico accertamento per il nuovo disciplinare, convocato dal Ministero delle Politiche agricole”, ha anticipato Filippo Mobrici, neo eletto presidente del Consorzio.
Dopo questa verifica si attenderà il via libera da Bruxelles. Legare il nome di una Barbera al suo territorio è il traguardo sognato da sempre dalle 44 aziende che insistono nell'areale che adesso si fregerà della Docg, in tutto 160 ettari, divisi tra 18 Comuni. Progetto voluto e sostenuto dall'Associazione Produttori del Nizza guidata da Gianluca Morino.
La denominazione è una scommessa vinta ma anche una chance in più per acquistare prestigio nei mercati esteri, a cui è destinato ben il 46% della produzione che si attesta su 250mila bottiglie, e promuovere in modo più efficace il territorio.
La Nizza Docg, come stabilito dal nuovo disciplinare, sarà costituita al 100% da Barbera. E marca una produzione d'eccellenza, nelle annate difficili non si avvierà la produzione. Non è consentito l'arricchimento del grado alcolico ed è prevista, inoltre, una Riserva con affinamento in cantina per almento 30 mesi e minimo 12 mesi di affinamento in botti di legno.