Puglia, Sardegna e Umbria sono le regioni dove il carrello della spesa è più vuoto.
Coldiretti, in base ad un'analisi riferita gli anni dal 2008 al 2013, ha stilato una classifica del taglio della spesa da parte degli italiani regione per regione. Se la crisi ha portato gran parte degli italiani a rinunciare sugli alimenti, alcune regioni hanno invece registrato la ripresa dei consumi, come in Trentino che addirittura vede un aumento degli acquisti negli alimentari a doppia cifra, del 10%. A seguire il Molise con il +6,2% e l'Emilia Romagna con il +5,1%
“Le famiglie in generale – precisa la Coldiretti – hanno messo in atto strategie di contenimento della spesa: con la quota di quelle che riducono la qualità o la quantità di almeno uno dei generi alimentari acquistati che è salita al 65 per cento nel 2013 e nel Mezzogiorno sfiora il 77 per cento. In aumento anche la quota di famiglie che sceglie l’hard discountper l’acquisto di generi alimentari che sale al 14,4 per cento nel 2013. In media – continua la Coldiretti – la maggiore percentuale della spesa è destinata all’acquisto nell’ordine di carne, frutta e ortaggi, pane e pasta, latte e formaggi, bevande, pesce, zucchero e caffè”.
A preoccupare la Coldiretti è il calo che si è verificato nei consumi di alimenti importanti per la salute come la frutta e verdura che nel 2013 sono crollati al minimo da inizio secolo con le famiglie che sono state costrette a tagliare gli acquisti e a mettere oltre 100 chili di ortofrutta in meno nel carrello, rispetto al 2000. In termini percentuali i consumi per alimentari e bevande che nel Mezzogiorno d’Italia assorbono oltre un quarto della spesa complessiva.