Una class action contro il colosso del vino ustraliano Treasury Wine Estates.
L'azione legale è stata depositata al Federal Court di Sydney. Inizia la battaglia giudiziaria che da un lato vede azionisti di umore più che nero e dall'altro TWE. La class action è stata costituita dagli investitori a seguito della speculazione finanziaria che ha portato alla svalutazione azionaria di 190milioni di dollari. Di questa cifra, solo 33 milioni di dollari sono andati persi con la distruzione di sei milioni di bottiglie nel mercato Usa. Ad essere stati danneggiati 600 investitori che hanno accusato Twe di avere fuorviato il mercato e di non avere comunicato per tempo l'impatto finanziario dello stato di overstock dei distributori americani, reso noto solo tardivamente, nel luglio 2013.
Per l'avvocato che segue la class action, Rebecca Gilsenan dello studio Maurice Blackburn, Twe sapeva e “deve rispondere di una responsabilità gravissima perché era a conoscenza dell'inevitabilità della grande svalutazione, di cui era a conoscena già un anno prima, portando volutamente gli azionisti a dovere pagare, nel frattempo, un prezzo gonfiato”. Contravvenendo alle buone regole dell'allocazione del capitale che garantiascono l'integrità del mercato. Con il risultato di una brutta doccia fredda per gli investitori che si sono ritrovati, ad un certo punto, dinnanzi al crollo, improvviso per loro, delle azioni del 10 per cento. Una bolla esplosa che ha lasciato dietro di sé pesanti conseguenze anche nella gestione aziendale del gruppo che ha dovuto tagliare forza lavoro e rivoluzionare le posizioni chiave che seguono i mercati di Asia, Europa, Medio Oriente e Africa, con lo schieramento di Ceo non provenienti dal mondo del vino.
Twe ha respinto le accuse di speculazione ed ha dichiarato di essere pronta alla strenua difesa davanti ai giudici.