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Scenari

Ecco come la cantina più grande della Cina affronta il crollo dei consumi

11 Giugno 2014
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Dalle cene ufficiali di governo alla new generation del vino.

Dynasty Fine Wines Group, la cantina più grande della Cina di proprietà dello stato, che fa base a Tianjin, cambia strategia e affronta il crollo dei consumi dovuto alle norme di austerità imposte da Pecino cambiando tipo di offerta e strategia di posizionamento. Il brand del vino più famoso del Paese della Grande Muraglia, che vanta vini quotati quasi a livello di prezzo, ma non di critica, dei grandi vini francesi, se prima era protagonista alle cene di gala a cui partecipavano alte personalità e funzionari adesso lancia una linea, un bianco e tre rossi, tra i 24 e i 48 dollari con l'obiettivo di conquistare una nuova fascia di consumatori. E si accinge a presidiare il mercato con l'apertura di altri 60 store, raggiungendo così un totale di 110 locali dedicati alla degustazione oltre che alla vendita.

L'azienda spera in questo modo in una ripresa, provata dai cospicui investimenti che ha destinato in questi due ultimi anni all'allargamento della produzione, che ha voluto portare da 93,3 milioni di bottiglie a120 milioni, e all'acquisto di vigneti in Australia e Nuova Zelanda. Manovra che non le ha consentito più di rientrare a causa delle misure sulle abitudini di consumo.  

In linea con le politiche di marketing che stanno abbracciando sempre più cantine del Paese, Dynasty Fine Wines Group cercherà di recuperare e aprirsi il mercato puntando anche sulle vendite di vino on line.