L’INTERVENTO
L’esperienza dei giudici al Concorso Mondiale di Bruxelles. Per il vino siciliano un posto di eccellenza
Quel ricco medagliere
Riceviamo questo testo dall’enologo Luciano Parrinello giudice rappresentante dell’Italia al Concorso Mondiale di Bruxelles che si è svolto dal 18 al 20 aprile a Bordeaux, in Francia. Parrinello racconta la sua esperienza e le fasi della manifestazione.
Ancora una grande ed importante esperienza quella che mi vede parte del Concorso Mondiale di Bruxelles come giudice rappresentante dell’Italia. Una partecipazione che mi coinvolge da ben sette edizioni.
Anni belli, interessanti, in giro nelle più belle città del Belgio a degustare quanto di meglio le migliori aziende vinicole del mondo abbiano prodotto e messo in commercio. E la famiglia Havaux, organizzatrice del Concorso, al fine di rendere più interessante la manifestazione, da 3 anni a questa parte, ha pensato bene di fare uscire il Concorso Mondiale di Bruxelles fuori dal Belgio, rendendolo itinerante per le città più importanti d’Europa.
Nel 2006 da Porto, capitale del Portogallo, famosa per il suo meraviglioso ed importante vino, inizia il tour itinerante, per continuare l’anno successivo in Olanda, a Maastricht, e transitare nella XV edizione 2008, nei giorni dal 18 al 20 aprile, a Bordeaux, in Francia, nazione importantissima, al pari dell’Italia tra i paesi più importanti produttori di vini del mondo.
Possiamo definire questo concorso uno tra i più importanti al mondo, sia per l’importanza delle aziende partecipanti che per il numero di campioni in gara. E in questa edizione, sono stati ben 6.189 di 48 diverse nazioni i campioni presentati. L’Italia, presente con 603 campioni è stata la terza per numero, la Francia primeggia con 2.063 campioni, la Spagna fa sempre la parte da leone con 1.212 e, per finire, il Portogallo con 432 campioni rappresenta sempre una nazione importante.
Al concorso, oltre i vini, partecipano anche i superalcolici (nella presente edizione ne facevano parte ben 299), che vengono a loro volta valutati da apposite commissioni composte da tecnici ed esperti del settore.
La manifestazione si distingue fra le migliaia organizzate nel panorama enologico, anche e soprattutto per un’impeccabile organizzazione. Perfetta a partire dalla predisposizione dei voli di ogni commissario di degustazione, all’accoglienza seguita dalla impareggiabile Sally Webster, dalla gentile e cordiale, oltre che esperta del settore, enologa Ginevra Rusconi, e sotto la direzione impareggiabile di Tomas Costenoble, del presidente del concorso Badouin Havaux, e di tutto lo staff, costantemente a nostra completa disposizione. Perfette, anche, le organizzazioni dei tour negli Chateaux che hanno consentito di effettuare degustazioni dei loro migliori prodotti in cantina, oltre che nei pranzi e nelle cene orchestrate con adeguati abbinamenti dei vini alle deliziose pietanze con “ostriche a volontà comprese” offerte dagli Chateaux francesi.
Nelle tre giornate di degustazione, tenutesi al Centro Congressi “Du Lac” di Bordeaux, 230 giudici, esperti giornalisti del settore vinicolo, responsabili delle più importanti testate oltre che enologi di tutto il mondo, hanno valutato circa 150 vini, ognuno secondo propria esperienza, dando la valutazione per insignire i migliori vini delle medaglie d’Argento (da punti 82,5 a 86,9) , d’Oro (da punti .87 a 95,9), oltre che delle ambite Gran Medaglia d’Oro (da punti 96 a 100).
E qui entra in gioco la capacità di valutare, con l’imparzialità che distingue da sempre i giudici selezionati, quei vini che aziende e tecnici preparano scrupolosamente e conservano con il massimo della diligenza per preservarne inalterate le migliori caratteristiche organolettiche. Per garantire la massima serietà di ogni operazione, viene garantito l’anonimato dei campioni di vino, prima di essere proposti al giudizio delle commissioni composte da 5 tecnici e giornalisti del settore e dirette da un presidente.
Da questa competizione, l’Italia esce con un ricco medagliere, riportando ben 143 medaglie, così distinte: 3 Gran Medaglie d’Oro, 32 Medaglie d’Oro e 108 Medaglie d’Argento. In percentuale l’8% delle medaglie totali attribuite. Non sono stati meno significativi i risultati ottenuti dalle aziende siciliane, considerato che dei vini in gara, 7 hanno conseguito la medaglia d’oro e ben 35 sono stati premiati con medaglia d’argento, riportando pertanto una alta percentuale, ben il 29,37% sui 143 vini italiani premiati, e più del 2,3% riferite alle 1.787 medaglie rilasciate nella presente edizione del concorso .
L’ultima giornata si è conclusa con un pranzo tipico offerto dalla nazione che il prossimo anno ospiterà l’edizione 2009 del Concorso Mondiale di Bruxelles, la Spagna, nella città di Valencia e chissà che nel 2010, non venga l’ora dell’Italia con la Sicilia in prima linea.
Per dar tono a questo prossimo evento, ad ogni tavolo, opportunamente predisposto ai degustatori ufficiali del concorso, è stato previsto l’inserimento di un tecnico o un produttore spagnolo che oltre a far conoscere i vini della propria terra ha facilitato, con appropriati consigli, gli abbinamenti con i piatti tipici proposti, facendone risaltare al meglio le qualità organolettiche.
Concludo questa mia riflessione sul concorso, con un brindisi “a Valencia”, ai nostri vini che parteciperanno, premettendo che in queste competizioni non esistono vinti e vincitori né il solo scopo di aggiungere una medaglia al medagliere aziendale o all’enologo che li ha preparati, ma il concorso vuole essere uno stimolo a meglio produrre per incrementare o trovare nuovi sbocchi di mercato.
Auguro ancora successi a tutti i coraggiosi produttori vitivinicoli ed ai colleghi che tanto hanno fatto e continuano a fare per contribuire a far crescere l’immagine dei vini Siciliani nel mondo.
Luciano Parrinello