Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 61 del 15/05/2008

IL PERSONAGGIO Piatto ricco… per grandi chef

14 Maggio 2008
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    IL PERSONAGGIO

hpersonaggio61_p.jpgAlessandro Di Rosa, glass designer modicano, realizza prodotti in vetro e li adatta a pietanze e contorni. Ecco alcuni lavori realizzati su misura per i cuochi più famosi

Piatto ricco…
per grandi chef

Osserva le pietanze con attenzione, ne guarda i contorni, ne scruta i colori e persino le sfumature, infine li gusta e con lo chef che li ha preparati inizia a studiarne il supporto.

di_rosa_alessandro61.jpgLui è Alessandro Di Rosa, un giovane modicano, un glass designer che con il più fragile ed affascinante dei materiali, il vetro, realizza di tutto dalle vetrate artistiche delle Chiese alle lampade ed oggetti d’arredo sino ai piatti: ma non i soliti. Ecco la sua storia.
Da tempo Alessandro conosce a Modica un mastro cioccolatiere, Franco Ruta dell’Antica Dolceria Bonajuto. Con lui condivide la passione per la buona tavola. Entra così a far parte del gruppo di lavoro interdisciplinare messo su da Ruta nel 2003, la “Casa d’Archestrato”, dal nome del famoso poeta e viaggiatore siciliano. Il gruppo è formato da produttori di vino, olio, cioccolato modicano e da giovani chef emergenti accomunati dall’amore verso il proprio territorio e per le cose buone della propria terra. Cosa c’entra Alessandro, un esperto nella lavorazione del vetro artistico in tutto ciò? Ecco subito la risposta. Ogni pietanza prima di essere gustata va guardata: se il suo supporto, il piatto cioè, ha una forma ed un colore che ben si prestano per contenerla perché studiati apposta per quel cibo, risulterà allora più facile apprezzare il lavoro del cuoco. Alessandro entra in contatto con diversi chef edpiatto_pexsonag61.jpg inizia così a realizzare piatti “su misura” per Pino Cuttaia, Accursio Craparo, Corrado Assenza, Carmelo Chiaramonte. Lo stesso collaboratore di Ferran Adrià (il cui ristorante è considerato dalla critica uno dei migliori del mondo), incontrato recentemente al Kempinsky a Mazara del Vallo (dove ha fornito per la serata ben 1100 piatti) gli richiede un’esclusiva per la Spagna! Gli ultimi piatti li realizza per una cena di Giovanni Alfa, chef patron del ristorante La locanda del Borgo di Rosolini, che ha definito “di grande utilità il lavoro fatto dalle mani di Alessandro perché gli facilita la presentazione della portata”, inoltre il fatto che ogni piatto, realizzato rigorosamente a mano, si differenzia da un altro per qualche piccolo particolare rende ancor più pregiata l’opera di uno chef, come Alfa specialmente il quale ama associare alle sue preparazioni che richiamano il passato, dai sapori contrastanti ma ben distinguibili tra loro, una creativa e scenografica presentazione. Dunque nello studio di un nuovo piatto, non troviamo più lo chef da solo. Accanto a sé può avere colui il quale gli può progettare il giusto supporto, un oggetto, se creato da Alessandro Di Rosa, davvero prezioso anche se di uso comune, testimone del design più attuale realizzato da chi lavora nella sua Modica con l’estro dei giovani artisti e l’esperienza dei maestri di bottega, il tutto per un risultato sorprendente.

Gianna Bozzali