I giovani impiegati nella ricerca come motore interno dell'azienda è tema tanto discusso ma di rara applicazione in Italia.
A raggiungere certi standard che invece sono prassi nelle imprese dei mercati forti e soprattutto in quelle che operano nei mercati emergenti, ci pensa Bertani Domains. Il nuovo gruppo, che ingloba le aziende vinicole di Tentimenti Angelini, ha deciso di formare il proprio management del futuro e di puntare tutto sui giovani, sulle nuove idee, sulle start up.
Bertani Domains si doterà di un'accademia interna che metterà insieme gruppi eterogenei di ricerca di respiro internazionale e integralmente costituiti da ragazzi italiani e provenienti da altri Paesi del mondo che seguiranno un nuovo approccio metodologico. Allo stesso tavolo lavoreranno le figure professionali che ricoprono l’intero aspetto operativo della cantina. L’agronomo, l'enologo, il comunicatore, l’addetto al marketing, il commerciale e anche il grafico studieranno insieme, attraverso il confronto di esperienze e lo scambio culturale, nuove opportunità, campi e orizzonti.
“La qualità di un vino non è solo il contenuto che sta dentro la bottiglia ma è anche formazione e ricerca. L’obiettivo dell’azienda è quello di operare in un open space mentale – spiega Andrea Lonardi, direttore operativo della Bertani Domains -. Il settore ricerca diventerà una struttura centrale perché da lì arriveranno le idee e gli input per gli sviluppi futuri. Lanceremo degli argomenti e loro ci lavoreranno su. Sarò io stesso a seguire il gruppo. Partiremo a settembre e già stiamo accogliendo in questi giorni i primi ragazzi ”.
La contaminazione di teste è una delle chiavi di volta nella valorizzazione dell’origine della produzione, la terra. “E’ fondamentale il coinvolgimento di giovani di altre nazioni perché spesso chi non è calato nel territorio può leggere meglio la sua unicità – ribadisce -. Il piano di questa nuova arteria del gruppo prevede anche parentesi di studio fuori i nostri confini, in altre aree viticole del mondo. Coinvolgeremo anche esperti, luminari dello scenario internazionale. Tra queste tappe all’estero, ci sarà anche Bordeaux, anticipa il direttore che tiene a sottolineare il valore della ricerca. “La creatività, l’intuizione sono gli elementi immateriali nei quali crediamo tantissimo”.
Una fucina che non si ferma mai la realtà poliedrica di Bertani Domains che abbraccia grandi terroir del Paese come la Valpolicella, il Collio, Montalcino, il Chianti Classico, Montepulciano e Castellidi Jesi. In questi ultimi due anni ha messo a punto una nuova tecnica, una frontiera che sicuramente contribuirà a rivoluzionare il modo di produrre il vino. La sperimentazione è stata condotta sulla Ribolla. Il metodo si basa sull'infusione. Le prime bottiglie ottenute usciranno a settembre. In tutto tredici mila che avranno, allo scaffale, un costo tra i 16 e i 18 euro. L’innovazione, il cui protocollo nei dettagli verrà reso noto nei prossimi mesi, sarà depositata come brevetto. “Abbiamo applicato il concetto dell’infusione che si fonda sull’ estrazione più delicata – riferisce Lonardi -. Dopo avere affinato la tecnica, siamo adesso soddisfatti del risultato, ci consente di avere più profumi e aromi”.
Manuela Laiacona