Nero d’Avola vinificato in bianco.
Molto probabilmente sono stati i voli diretti tra Verona e Palermo ad invogliare Silvio Trevisan ad acquistare un podere da 100 ettari in contrada Piana Buffa di Casteltermini (Ag). Silvio, un imprenditore industriale cinquantino che costruisce macchinari, in un viaggio in Sicilia rimane affascinato da questa campagna e come spesso accade alle persone che nella vita si occupano di chimica, meccanica, edilizia, respira quest’aria pura, tocca con mano le zolle terrose e come catarsi per l’anima decide di fare anche il coltivatore. Erano in parte vigneti principalmente di internazionali e, visto che la purificazione deve essere pressochè totale, li estirpa lasciando solo poco Chardonnay, impiantando autoctoni di Nero d’Avola, Perricone, Grillo, i due Nerelli, Insolia, Catarratto a cui affianca del Fiano, che anche se proprio non è siculo almeno è meridionale. Accanto ai vigneti realizza la piccola cantina nuova, pianta 10 ettari di nuovi ulivi che affiancano i vecchi esistenti e altri 10 di pistaccheto.
Ha la fortuna che la giovanissima figlia Costanza non vuol saperne di officine e magazzini e quindi si trasferisce in Sicilia dedicandosi anima e corpo alla campagna. Il vigneto è di 30 ettari di cui la maggior parte è da poco in produzione che è cominciata con una scelta non conformista cioè con uno spumante che nel 2013 è alla quinta annata. E’ una decisione, che coniuga la tradizione e l’esperienza veneta alla tipicità del vitigno siciliano per antonomasia, dettata anche per fare qualcosa di diverso dai soliti vini fermi e per distinguersi nella pletora di cantine isolane. Infatti Luna Y Sol è un brût, metodo charmat, di Nero d’Avola vinificato in bianco. Le successive etichette sono di un Catarratto e di un Fiano. Da qualche anno l’enologo consulente è Tonino Guzzo e sotto la sua guida quest’anno uscirà un Nero d’Avola che è vinificato con aggiunta di una quantità minima di solfiti dopo aver appassito per circa una settimana all’aria ventosa della zona. Sarà anche un piccolo richiamo al veneto Amarone?
Quest’aria ventosa quasi perenne agevola la sanità delle viti evitando l’uso di fitofarmaci ed unita alla forte escursione termica giornaliera dà ai vini spiccata aromaticità e nobile finezza. Inoltre siamo all’interno della fascia geologica cosiddetta gessoso-solfifera dove la ricchezza di sali nel terreno impedisce una completa maturazione dell’acino, mantenendo un’acidità totale elevata che rappresenta una condizione non rinunciabile per gli spumanti. La conduzione agraria votata alla naturalità sfocerà nei prossimi anni verso un regime biologico. Oggi la produzione totale è di 25.000 bottiglie che per lo più sono vendute all’estero.
Per ottenere Luna Y Sol il Nero d’Avola è coltivato a tendone e potato a cordone rinnovabile nei terreni del fondovalle argilloso con reazione alcalina; la vendemmia avviene nei primi di agosto nel momento di ottimale rapporto tra zuccheri ed acidità. La raccolta, rigorosamente a mano in cassette, è effettuata dalle ore cinque alle dieci del mattino in modo da preservare la freschezza delle uve e non perdere gli aromi più fini. L’uva diraspata è sottoposta a rapida pressatura soffice per separare subito dalle bucce il primo mosto fiore che subisce un immediato raffreddamento per assicurare una separazione statica del mosto pulito dalle fecce. Fermentazione a temperatura controllata in acciaio con lieviti selezionati. Il vino base effettua poi un lungo viaggio fino a Conegliano Veneto dove un’azienda specializzata lo spumantizza in autoclave.
Nella flûte cosa ti aspetteresti da un Nero d’Avola anche se vinificato in bianco? Magari un leggero rosa. Invece è di un paglierino così tenue che bisogna stare attenti per trovarci il colore. Il perlage non è finissimo ma in compenso dura a lungo. Al naso è fruttato con sentori di mango, di mela, di limone, di mandorla tostata a cui si affiancano spiccate note vegetali in un insieme minerale di affascinante eleganza e ottima intensità. Anche in bocca si rivela diverso, di robusta corposità, nonostante gli 11,5 gradi alcolici, in perfetta fusione con un’acidità vellutata; è secco, sapido con una carbonatica media, sensazioni astringenti molto piacevoli e finalmente si avverte qualcosa di veramente diverso dagli altri spumanti: sono le note di frutti rossi, soffusamente lievi ma lunghissimi. Franchezza, eleganza ed armonia ai massimi livelli. Questa ricchezza strutturale fa sì che è anche spettacolare a temperature fresche quasi di ambiente.
Fresco, corposo, vellutato, intenso per cui è ideale da tutto pasto dall’aperitivo al pesce elaborato o alla griglia, perfetto con la carne anche grassa, con una mortadella DOP. Sono 16.000 bottiglie con un prezzo medio di 15 euro in enoteca.
Se Trevisan desiderava creare un vino che si distinguesse, non solo c’è riuscito in pieno ma addirittura ha realizzato uno spumante diverso dagli altri, perfettamente identificabile nel panorama dei tanti spumanti nazionali.
S.A. LUNA SICANA |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |