Il caso inchiesta antidumping avviata dalla Cina sul vino proveniente dall'Europa sembra andare verso una risoluzione positiva, anche se i lavori per un compromesso sono ancora “work in progress”.
Si è dichiarato fiducioso e positivo il ministro del Commercio estero francese, Nicole Bricq, che ha incontrato nei giorni scorsi a Parigi la controparte istituzionale cinese Gao Hucheng. “Il dialogo costruttivo tra i rappresentanti cinesi ed europei porterà ad un buon compromesso”, ha dichiarato la ministra francese a Reuters. L'inchiesta annunciata lo scorso luglio è stata intesa dal mondo del vino come una risposta alla volontà dell'Ue di applicare ai pannelli solari cinesi dazi doganali elevati, controversia che poi si è risolta in tempi brevi lasciando il capitolo vino totalmente aperto.
La Francia detiene più quote di mercato di altri Paesi in Cina, e da più di venti anni presidia quella piazza verso cui solo adesso le altre regioni del vino del mondo concentrano i loro piano d'esportazione. Un lungo rapporto commerciale che garantisce oggi al governo francese una corsia preferenziale nel dialogo con le autorità cinesi. Il calendario di questa trattativa, che soprattutto per questo Paese come riporta il giornale francese rimane una spina nel fianco, ancora non ha una data di scadenza ma un risvolto importante potrebbe avvenire in occasione della visita ufficiale a Parigi del Presdiente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, fissata per il prossimo mese.