Nerello Mascalese 80% e Nerello Cappuccio 20%.
Il territorio dell’Etna DOC comprende una fascia a C rovesciata che parte da nord del vulcano e arriva a sud-ovest passando per il versante est. Oggi ci rechiamo nell’estrema propaggine a sud-ovest in contrada Cavaliere del comune di Santa Maria di Licodia dove nel 1870 la famiglia Vacirca, da sempre impegnata nella professione forense, acquistò dai Benedettini un’azienda con fabbricati e terreni ove tra l’altro insistevano accorpati oliveti e 15 ettari di vigneti. Circa 60 anni fa, l’avvocato Vincenzo Vacirca decise di rinnovare le vigne reimpiantando finalmente in zone separate gli autoctoni classici del vulcano: i Nerelli Mascalese e Cappuccio, il Carricante. La vecchia cantina produceva vino che sfuso serviva a dare nerbo ad asfittici francesi.
Si arriva così agli anni 80 quando il figlio Lucio Vacirca, altro avvocato, comprende che non conviene più vinificare decidendo di vendere le uve. I Vacirca sono grandi amici dei Benanti, quelli con cantina a Viagrande, quindi sempre sull’Etna, e questa amicizia, invece di creare rivalità fa scaturire una collaborazione reciprocamente utile per cui Vacirca non vende più le uve ad altre note cantine ma le conferisce a Benanti che oltre ad arricchire le sue etichette vinifica dal 2010 la prima etichetta Rosso di Gulfa sotto il nuovo marchio di Vacirca: Feudo di Gulfa che prende il nome da un feudo di proprietà della moglie.
Questo accordo che avrà una durata almeno decennale fa sì che la nuova generazione, che principalmente si occupa dell’azienda cioè Vincenzo che così si disintossica di rogiti e contratti da notaio, si possa servire della consulenza agronomica ed enologica che ha reso importanti e conosciuti i vini di Benanti, ma nello stesso tempo è lui che detta la linea da seguire per il proprio vino. Questa collaborazione si completa negli eventi e nelle esposizioni dove sarà facile trovare negli stand Benanti il vino Feudo di Gulfa.
I 15 ettari di vigneti sono 7 di Mascalese, 3 di Cappuccio e 5 di Carricante di cui ulteriori 2 sono stati appena impiantati. Col millesimo 2013 ci sarà anche il Bianco di Gulfa, un Carricante in purezza allo scaffale nel 2015. I vigneti di Feudo di Gulfa giacciono in contrada Cavaliere a quote montane oltre i 750 m in terreni chiaramente vulcanici esposti a sud-ovest dove il sole e il calore concentrano le uve; l’età media è di oltre 40 anni ed il cordone speronato la fa da padrone anche se si sta sperimentando una potatura cosiddetta dolce. Il clima caldo e siccitoso mitigato dalle notti fresche fa sì che gli attacchi parassitari siano quasi inesistenti e solamente in caso di effettiva necessità si interviene rapidamente con piccoli trattori che spargono solo ove indispensabile zolfo e rame. Niente concimazioni, basta la ricchezza del suolo.
Concentriamoci ora sul Rosso di Gulfa, nella sua prima annata il 2010, raccolto a mano dopo la metà di ottobre. Macerazione in blend per 10 giorni e fermentazione con lieviti selezionati, affinamento in barriques per un anno. Poi un lungo riposo nel vetro dove vi arriva dopo filtrazione ma senza aggiunta di solfiti. Nel 2011 il Mascalese sarà più predominante per diventare puro dal 2012 in poi.
Nel calice il colore è rosso rubino intenso. Al naso si presenta subito come mister Hyde, un vino chiuso, che sa di animale, di cuoio e un pò di catrame. Ma dandogli tanta aria arriva il dottor Jekyll che dà un calcio al suo alter ego ed ecco che pur rimanendo complesso e di forte intensità olfattiva lo ingentilisce inondando le narici di mirtillo, di amarena, di note balsamiche e speziate, di sentori vegetali; diventa fine, elegante ma principalmente affascinante perchè il cuoio rimane e l’animale fa da leggera sfumatura. In bocca si presenta molto fragrante, immediatamente fruttato e tannico al punto giusto. L’acidità tipica etnea completa l’insieme con un corpo da eccellenza, un bel calore, accentuato anche dai 14,5 gradi, una forte struttura che inonda il palato in un insieme di affascinante ed appagante armonia. Un Etna rosso diverso per grande complessità e per la robusta struttura.
Per gli abbinamenti, farà felice la vostra tavola accompagnando piatti strutturati, complessi e di carattere, ma capace di sposarsi a vivande anche semplici. Noi l’abbiamo gustato con una pasta e fagioli con cotiche, un lacerto in umido, una gorgonzola al mascarpone. Sono 7.000 esemplari che trovate in enoteca ad un costo di 25 euro.
Az. Agr. Vacirca |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |