Sergio Zingarelli
Il 2014 sarà un banco di prova per il Chianti Classico.
Uscirà nel mercato la nuova tipologia Gran Selezione e si cominceranno a raccogliere i risultati di questa modifica considerata strategica al fine del riposizionamento della culla enologica toscana. C’è chi si è schierato a favore, chi contro questa decisione. Intanto l’interesse per questo nuovo passo c’è tutto e si attendono i primi giudizi che verranno espressi dagli opinion leader, del commercio e della stampa, in occasione dell'anteprima, anche se il verdetto lo darà il mercato. Non si sa ancora quante cantine usciranno con la Gran Selezione, secondo quanto stabilito dal disciplinare il vino potrà andare allo scaffale solo 30 mesi dopo la vendemmia, facendo 3 mesi di affinamento in bottiglia. In queste settimane si stanno raccogliendo le adesioni delle aziende che vorrebbero candidare parte della produzione a questa tipologia. Tra pochi giorni, si riuniranno le commissioni di assaggio costituite dal Consorzio che dovranno decretare l’idoneità dei vini per la Gran Selezione. L’analisi dei campioni da parte degli esperti è fissata per la metà di gennaio. Ci anticipa la data il presidente del Consorzio, Sergio Zingarelli, raggiunto al telefono riguardo le aspettative su questo grande debutto e sui buoni propositi del Consorzio per il 2014. “A metà dicembre abbiamo indetto una riunione con i soci per spiegare bene il disciplinare e ciò che riguarda la Gran Selezione. Presumibilmente le prime bottiglie cominceranno a circolare già da febbraio. Comunque sono ottimista. Certo per ora siamo d’innanzi ad una idea che ancora non si è concretizzata, ma penso che abbiamo intrapreso la strada giusta per innalzare il prestigio del Chianti Classico. Dobbiamo aspettare per avere delle conferme”. E per quanto riguarda il rischio, paventato da molti, di allontanarsi da una semplificazione e su una possibile cannibalizzazione del Riserva, Zingarelli risponde: “ Non sono d’accordo, poi non andrà ad intaccare la Riserva, su questa abbiamo puntato molto da sempre, c’è chi si è ben posizionato con ottime riserve. Non c’è alcun rischio. E’ anche normale che la Gran Selezione non abbia ricevuto un consenso all’unanimità, in un Consorzio di quasi quattrocento produttori può accadere che non tutti siano favorevoli”. Insomma, questi per ora sono solo tempi di pronostici, l’attesa è tutta concentrata sull’entrata in scena della Gran Selezione con la presentzione ufficiale programmata il 17 febbraio al Salone dei Cinquecento a Firenze.
Ciò che il Consorzio non perde di vista, e a cui dedicherà tutte le forze e gran parte delle risorse nei prossimi mesi, sono i mercati, quelli esteri e l'interno. La Cina rimane lo sbocco del futuro perché “per ora è una incognita – ammette il presidente -. Dovremo lavorare tanto, come del resto negli atri Paesi Brics. La Russia, invece, è il mercato più interessante in questo momento. Punteremo poi ai principali: Inghilterra, Germania, Usa, Canada e Giappone”. L’impegno per il nuovo anno è quello di promuovere un’immagine univoca oltre confine della Toscana del vino. “Pensiamo di riproporre attività di promozione insieme ad altri Consorzi, come quello del Nobile e del Montepulciano, già fatte in passato e che hanno dato buoni risultati. L’Ocm vino ci dà gli strumenti e l’opportunità per farlo e poi ci sarà il supporto della Regione Toscana che sarà impegnata su questo fronte”. Per quanto riguarda il territorio nazionale si lavorerà al rilancio dei consumi e al riposizionamento. Rimboccate le maniche per affrontare un nuovo anno ricco di sfide, il Consorzio si prepara alla grande anteprima del Chianti Classico Collection 2013, che si terrà il 19 febbraio alla Leopolda di Firenze ed anche all’analisi delle performance dell’anno appena passato: “La produzione è stata leggermente superiore rispetto al 2012 – conclude Zingarelli – ma abbiamo visto una lieve contrazione dell’imbottigliato. Ancora stiamo elaborando i dati, daremo il quadro definitivo il 15 febbraio”.
Manuela Laiacona