Un connubio che sfiora quasi la perfezione.
È quello nato tra Slow Food ed Expo Milano 2015, sotto l'argomento comune dell'esposizione universale: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un tema decisamente importante ma altrettanto ambizioso poiché il “mondo alimentare” sembrerebbe essere spaccato in due filoni: oltre 800 milioni di persone soffrono la fame e, dall'altro, più di un miliardo di persone subiscono gli effetti di patologie legate alla cattiva alimentazione. Cifre che sono destinate a crescere nei prossimi decenni se l'intervento non sarà mirato e concreto, rivolto anche a una conservazione della Biodiversità, parola chiave che fonde Expo 2015 all'interno dell'iniziativa ideata da Slow Food. Argomento trainante della conferenza stampa di Palazzo Marino a Milano durante la quale, il sindaco Pisapia, Giuseppe Sala Commissario Unico Delegato del Governo per Expo 2015 e Carlo Petrini Fondatore e Presidente di Slow Food, si sono alternati in un dibattito volto a illustrare progetti e iniziative sul tema dell'Esposizione Universale.
Biodiversità ed Educazione al Gusto rappresentano i due pilastri di Slow Food, ognuno con sfumature particolari ma assemblate da un impegno trentennale dell'Associazione oramai presente in 150 Paesi del mondo. Molti sono i progetti che Slow Food ha attuato in questi anni per la salvaguardia di razze animali e vegetali, catalogati poi all'interno dell'Arca del Gusto (nata nel 1996 con la finalità di difesa di prodotti divenuti poi Presidio Slow Food) e rientranti nella rete Terra Madre, nata con lo scopo di difendere agricoltura, pesca ed allevamento sostenibili. “Un paese nel quale l'agricoltura, i prodotti e le tradizioni legate alla terra diminuiscono notevolmente è destinato perdere la sua identità”. È quanto afferma Carlo Petrini durante il suo intervento. “Ecco perché la biodiversità deve essere sempre l'argomento principale da trattare e da discutere, coinvolgendo e ponendo i riflettori su iniziative concrete, per esempio come il progetto dei 10 mila Orti in Africa, proprio come modelli sostenibili, attenti alle diverse realtà, facilmente replicabili e capaci di formare una nuova leadership di giovani africani”.
L'appuntamento con Expo diventa quindi fondamentale visto che il percorso della biodiversità si svilupperà per tappe in uno spazio di circa 3.500 mq con un grande albero al centro. I molti visitatori potranno così avere contatto con le realtà alimentari di differenti territori, partendo da prodotti base dell'alimentazione come pane e formaggio, simboli da sempre della nutrizione. Biodiversità da tutelare sotto ogni punto di vista, dal prodotto più conosciuto a quello meno noto ma di pari valore, principalmente nella regione che ospiterà Expo. Ecco allora il progetto Nutrire la Lombardia, nato con lo scopo di andare oltre il 2015 e lasciare a tutto il territorio una grande eredità di valori ma anche eredità concrete per lo sviluppo futuro del settore agroalimentare.
Maddalena Baldini