Simei, la biennale dedicato alle macchine per l’Enologia e l’Imbottigliamento Inaugurata lo scorso 12 novembre e conclusasi sabato 16,, si conferma punto di riferimento mondiale nel panorama delle fiere dedicate alla filiera del vino, olio e beverage.
In crescita la presenza degli operatori e buyer stranieri venuti da tutti i continenti: il 70% dall’Europa, l’11% dall’America, il 14% dall’Asia, il 3% dall’Africa, il 2% dall’Oceania per un totale di visitatori esteri pari al 30% del totale ingressi.
“Siamo molto soddisfatti di questa edizione delle due manifestazioni, con la quale abbiamo voluto ricordare e celebrare in particolare i 50 anni di storia di Simei, che ha confermato la sua forte vocazione all’internazionalizzazione e rappresentatività di un comparto che vanta oggi un valore dell’export pari a 2mld con tassi di incremento a due cifre nell’ultimo decennio e una crescita del 14% solo nei primi 7 mesi del 2013 – dichiara Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini, ente organizzatore di-Simei – Enovitis – Un successo ancora più significativo in previsione dell’Expo 2105. Un efficace contributo al posizionamento del settore vino e delle tecnologie ad esso legate per far conoscere l’eccellenza italiana nel mondo. Abbiamo inoltre trattato il tema della sostenibilità, filo conduttore di SImei-enovitis2013 – continua Zonin – con un Convegno dedicato, sicuramente tra i più qualificati in Europa, grazie all’intervento di numerosi e autorevoli esperti a livello mondiale della comunità scientifica, offrendo risposte concrete e fattibili alle imprese”.
“Un’edizione da ricordare – afferma Francesco Pavanello – direttore generale di Unione Italiana Vini – perché ha segnato un momento di svolta nella propria storia. L’appeal di una fiera si concretizza quando questa sa assumere una seria rilevanza come momento formativo e informativo, e Il salone ha dimostrato di saper fornire strumenti e contenuti utili, favorendo non solo le tecnologie ma il modo stesso di fare vino, andando incontro alla domanda e ai nuovi dettami del mercato”.
L’on. Paolo De Castro, parlamentare europeo, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale – ospite all’inaugurazione, ha sottolineato quanto il settore agroalimentare sia oggi il più dinamico, e il vitivinicolo nel 2013 ha rappresentato una chiave di successo dell’export generale agroalimentare. “La filiera vitivinicola cresce in export, innovazione tecnologica e occupazione. Buona parte dei fondi europei sono dedicati al settore agroalimentare, di questi, una buona fetta sono destinati all’Italia. Solo per la promozione del vino e delle tecnologie ad esso riferite nei mercati terzi, sussiste un importante pacchetto di risorse, risposta concreta ai 550 milioni di consumatori europei del vino”.
Numerosi sono stati gli appuntamenti all’interno del ricco calendario dell’edizione2013: conferenze, convegni, momenti di studio e di scambio tra i protagonisti di questo mercato importante. Focus e filo conduttore di entrambi i Saloni, la sostenibilità di filiera, asset imprescindibile in particolare per il comparto del vino, dalle tecnologie di produzione al prodotto finito, cui è stato dedicato un Convegno internazionale di alto profilo, organizzato da Unione Italiana Vini, della durata di due giorni, dal titolo “Sustainable viticulture and wine production: Steps ahead toward a global and local cross-fertilization”.
Governati da un parterre di esperti internazionali di altissimo calibro, provenienti sia dalla comunità scientifica che dal mondo della produzione, nel corso delle due giornate si sono alternati interessanti panel di discussione che hanno approfondito il tema della sostenibilità in vigneto e cantina da tutti i punti di vista, facendo emergere le criticità e le opportunità del comparto.
Sono emersi i concetti dell'attendibilità degli indicatori di misurazione della sostenibilità, dei diversi interlocutori nella comunicazione inerente la sostenibilità e di come aumentare la sostenibilità. Si è affrontato anche l’importante problema climatico, insistendo sul necessario contenimento dei costi di energia (solo il 70% è utilizzata nella refrigerazione) e di un generale cambiamento per la salvaguardia del capitale ambientale. Una serie di sfide sono state poi lanciate per ridurre il consumo dell’acqua ed energia nella gestione delle imprese e dell’utilizzo di pesticidi ed erbicidi per contribuire ad abbattere l’inquinamento e a vantaggio della biodiversità, e sulla necessaria comunicazione bidirezionale tra gli operatori del settore e della politica ambientale.
Nella mattina del 14 novembre ha avuto luogo anche la prima Convention di Tergeo dove è stata presentata in anteprima la Matrice Cantina Tergeo per l’autovalutazione del grado di sostenibilità, vero cuore del progetto, che consente alle aziende l’autovalutazione. Un modello ispirato da quello californiano che consta di una griglia da ritenere unica ed efficace, in quanto è stata condivisa e partecipata, multidisciplinare nei contenuti, rivolta ad una base ampia, e infine, che costruisce un link tra gli attori coinvolti e le tematiche affrontate. In conclusione il modello di autovalutazione aiuta a capire il grado di sostenibilità delle imprese e di come queste possano migliorarsi.
In questo contesto si è ricordato il Forum per la Sostenibilità Ambientale del Vino, costituitosi lo scorso 19 febbraio 2013, fortemente voluto da UIV e Gambero Rosso per aggregare le iniziative, fare sistema e lanciare sfide innovative, mettendo in risalto le insidie che portano alla mancanza di regole, di cultura sostenibile e quindi la necessità di un cambiamento culturale.