La birra è diventata la bevanda del momento, e il vino le corre dietro tanto da finire in lattina.
Non è un'idea inedita ma ci sono aziende che vogliono sfruttare l'appeal della birra per fare nuovi proseliti tra i seguaci della birra. Cosi Ryan Harms di Union Wine Company, azienda vinicola nell'Oregon, ha messo in lattina Pinot Nero e Pinot Gris. Ma dietro a questa scelta, che può sembrare solo di marketing, c'è anche l'intenzione di ridurre l'incidenza dell'imballaggio, anche in termini di costi. Le lattine gli garantirebbero di risparmiare ben il 40%.
Ancora una volta oltreoceano c'è chi osa e va oltre, per stare al passo con le tendenze di consumo o per anticiparle. Del resto, nel Vecchio Continente, nei Paesi tradizionalmente produttori di vino, sarebbero davvero pochi i wine lover, o semplicemente chi consuma vino, disposti a stappare una lattina a tavola o persino nei nuovi luoghi di consumo che fanno da teatro ad aperitivi e light dinner gourmet dove protagonista è la bottiglia o il calice. L'obiettivo del produttore è quello di diffondere un approccio più immediato al vino e renderlo il più quotidiano possibile. Spiega, anzi ribadisce, questo punto di vista lo slogan della cantina “wine for everyone”. E proprio la linea che hanno deciso di commercializzare con il contenitore icona delle bibite gassate e della birra è la Underwood, ottenuta dai due vitigni, pensata per offrire il vino da tutto pasto e per tutti i i giorni. Rispetto poi all'utilizzo del contenitore una breve bodycopy sintetizza la filosofia che sta dietro, e dentro, la lattina: È più importante quello che va a finire nel bicchiere, ciò che si beve.