E da Marsala lanciato il manifesto del vino per la sostenibilità
Come anticipato da cronachedigusto.it (per leggere l'articolo cliccare qui) sarà Jerez de la Frontera la Città del Vino 2014.
La città andalusa, nota per il suo sherry, raccoglierà il testimone da Marsala, dove con la presentazione della Carta di Marsala e l’inserimento di Palermo nel circuito delle Città del Vino si è chiuso il Forum internazionale dell’Economia e del Mercato vitivinicolo.
Sostenibilità, efficace gestione del territorio, semplificazione burocratica e un unico codice del vino i temi principali del documento-manifesto che nasce dal contributo di tutto il comparto.
Gli obiettivi principali sono innanzitutto il rispetto della terra e del paesaggio: ridurre la cementificazione e riconoscere il verde agricolo come spazio produttivo economicamente rilevante vanno di pari passo con la tutela della biodiversità e la sostenibilità, con l’incentivazione della bioagricoltura, delle filiere corte e dell’agri-turismo, con la razionalizzazione delle risorse idriche, con la creazione di un osservatorio sulle temperature e di un sistema cartografico interattivo dei fondi agricoli, con la progettazione di attività di zonazione viticola. Un passo fondamentale è il Piano Regolatore delle Città del Vino, grazie al quale far convivere armonicamente centri urbani e aree vitivinicole. Grande attenzione anche a chi lavora la terra, con il riconoscimento dell’etica del lavoro in vigna e in cantina.
Semplificazione burocratica, riduzione degli oneri amministrativi a carico delle aziende e della frammentazione dei centri decisionali, necessità di un unico codice del vino sono poi esigenze fondamentali del comparto insieme alla certificazione, per garantire alle aziende e ai consumatori informazioni sicure, verificabili e che trasferiscano con efficacia il valore “green” di un prodotto.
Il Forum si chiude con questo documento che guarda al cambiamento fondato sulla qualità nel senso più ampio e sulla sostenibilità ma anche con il riconoscimento di Palermo come Città del Vino, con l’adesione all’associazione che conta oltre 500 città già in Italia, una trentina in Sicilia. “Palermo è la quinta città d’Italia – spiega Pietro Iadanza, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino – e può essere un testimonial della realtà siciliana. Oggi la nostra associazione mette a disposizione dei Comuni più piccoli una serie di servizi che permettano loro di crescere e di essere propositivi. L’inserimento di Palermo speriamo possa fare da traino per realtà più piccole ad essa vicine, affinchè possano conoscere queste opportunità”.
Stefania Giuffrè