Fare nuovi proseliti con la birra artigianale.
Ci stanno pensando negli States alcune comunità protestanti e la Chiesa Evangelica Luterana che proprio lo scorso mese ha nominato ufficialmente un gruppo di giovani chiamato Church-in-a-pub autorizzato ad aggregare credenti e non nei pub. La notizia viene dal Texas, da Dallas, e si tratta di un'iniziativa che si sta diffondendo a macchia d'olio, coinvolgendo anche molte congregazioni cristiane nell'Oregon, a Los Angeles. In soccorso della chiesa, che vive un periodo di declino, arrivano i brew pub e gli eventi sulle birre artigianali organizzati direttamente nel salone parrocchiale.
Proprio la birra potrebbe essere il veicolo migliore per condividere il messaggio di Gesù, così sostengono i vertici delle diverse Chiese. Spillare birra e cantare Inni al Cristo è una formula che, insomma, a quanto pare funziona. Anzi, non sono poche le comunità che si sono messe a fare loro birra artigianale. Il vino sembra avere fatto il suo tempo, connotato in un contesto di culto troppo rigoroso e non più al passo con i tempi. E non solo, in alcuni pub il bancone e la colonnina delle birre sono già stati deputati a nuovo altare dove esercitare la funzione dell'eucarestia, tra una pinta e l'altra. Per ora questi bizzarri e sicuramente attrattivi momenti di aggregazione sono calendarizzati nei week end, intervallati a veri e propri saloni sulla birra artigianale locale organizzati in parrocchia, sul modello di appuntamenti canonici e storici per il popolo della birra e anche dei fedeli che si organizzano nel Vecchio Continente come il Greenbelt, che si tiene ogni anno a Londra. A Portland, nella Prima Chiesa Cristiana, per esempio ha ottenuto grande successo la formula Beer&Hymns, appuntamento settimanale durante il quale i fedeli bevono stout artigianali del luogo, mangiano pizza e si danno al repertorio solitamente cantanto la domenica alla messa.
C.d.G.