I RISTORANTI DEL CUORE/4
Giovanni Guarneri del Don Camillo e Giovanni Alfa della Locanda del Borgo, a Rosolini, offrono emozioni ai loro ospiti. Nei loro piatti un mix di orgoglio, passione, amore per il territorio
La missione impossibile
di Siracusa
Rosolini e Siracusa da oggi sono vicine, non sicuramente per l’apertura del nuovo tratto autostradale il cui manto pare si stia già sfaldando. E’ una linea appassionata, volitiva, caparbia oltre ogni ragionevole aspettativa.
Giovanni Alfa della Locanda del Borgo di Rosolini e Giovanni Guarneri del Don Camillo di Siracusa svelano quotidianamente una missione “impossibile”; il primo, che vale la pena di provare di costruire un ambizioso gourmet-restaurant in una zona economicamente e gastronomicamente meno fortunata della Sicilia, e, il secondo, che è auspicabile lavorare con qualità e senza distrazioni in un’area ad alta densità turistica tra le più fortunate della Sicilia. Cos’è dunque, passione? Etica professionale? Amore per la propria terra? Per il proprio lavoro? Per gli altri? Per se stessi? Orgoglio? Bravura? Capacità? Ci piace pensare che sia un po’ di tutto.
Giovanni Alfa rinuncia a hotel prestigiosi e navi da crociera, e si stabilisce a Rosolini. La Locanda del Borgo ha pochi coperti, giusto quelli che fanno per lui. I menù seguono le materie prime e la stagionalità. Insalata di asparagi con ricotta vaccina di modicana, gamberi, gelato di finocchi e zafferano e succo di arance; tagliatelle di seppie con carbonara, crema di verdure e ricci di mare; ventresca di tonno ai carboni con peperoni arrosto e cipollata al nero d’avola in riduzione; zuppa di fichidindia con semifreddo di ricotta e gelato di mandorle di Noto sono alcuni dei piatti che si possono trovare alla Locanda del Borgo.
Al Don Camillo Giovanni Guarneri inizia con suo padre nel 1985. I passi sono piccoli ma costanti. Nel 1989 Giovanni allarga il locale e il Don Camillo diventa un ristorante piuttosto impegnativo. La passione per i vini, i sacrifici, poi l’offerta in carta di etichette importanti, ne fanno un punto di riferimento per tutta la Sicilia orientale. La cucina di pesce nello stile tipicamente panormita, dovuta alle sue origini familiari, danno quel tocco ispirato che contribuisce al successo. Tra i pezzi forti, marinata di gamberi di nassa e pomodorini di Pachino; zuppa di Mucco; insalata di mare tiepida; risotto alla pescatora e, cavallo di battaglia, pesce al pane in salsa di ricci. I dolci sono fatti in casa, ottimo il gelato di pistacchi di Bronte. Il servizio è eccellente, tra maitre e sommelier si perde il conto, l’atmosfera incantevole. Giovanni, a Siracusa, potrebbe fare molto meno e ottenere gli stessi risultati, ma non è così. Ci stupiamo. Locanda del Borgo e Don Camillo fanno scelte che non sono né facili, né logiche; sono scelte coraggiose. Due veri outsider della ristorazione nella provincia di Siracusa.
F.P.