Un toscano in corsa per conquistare il riconoscimento più alto dell'enologia internazionale: il 'Wine Star Award' 2013 della rivista Usa 'Wine Enthusiast's', considerato il massimo del settore.
Si tratta del senese Paolo Vagaggini (nella foto) che punta al riconoscimento come 'Winemaker of the year' e che, insieme ai Produttori del Barbaresco 'Cantina Europea dell'Anno’ che concorrono nella sezione 'European Winery of the year', è, a differenza di quanto si possa pensare, uno dei pochi italiani arrivati alle 'nomination'.
«È dal 2007 che un enologo italiano non entra nelle nomination di questo evento, che è l' equivalente degli Oscar ed in verità – racconta Vagaggini – soltanto un altro enologo italiano ha avuto la nomination, vincendo poi. Sono orgoglioso anche per il nostro Paese che riceve finalmente il riconoscimento che gli è 'culturalmente’ dovuto».
La scelta della giuria avverrà il prossimo 31 dicembre a New York e, per il 'Winemaker' sarà fatta tra i 5 concorrenti in lizza che sono un francese, un australiano, uno spagnolo, un californiano e il 'campione italiano’ Vagaggini.
La premiazione avverrà il mese successivo sempre a New York durante una cena di gala. Vagaggini, che ha ereditato la passione per il vino dal padre, noto agronomo toscano, si occupa di enologia da 30 anni. «Già essere uno dei primi 5 enologi riconosciuti al mondo è per me una soddisfazione enorme – racconta Vagaggini – ma è anche un enorme riconoscimento per il nostro Paese dove la tradizione vitivinicola è radicata nei millenni e spesso sottovalutata».
A Vagaggini vengono dunque riconosciuti una serie di meriti, non ultimo quello di essere il consulente per la produzione di uno dei vini più noti, apprezzati e venduti all'estero: cioè il Brunello di Montalcino. L'enologo 'controlla’ infatti la qualità della produzione di un terzo delle aziende della zona. A sua volta Vagaggini, insieme alla moglie Bernardetta, che gestisce l'azienda di famiglia, Amantis, produce vini a base Sangiovese che vengono venduti in tutto il mondo.
C.d.G.