LA NORMATIVA
Con il Piano di sviluppo rurale arriveranno, attraverso la Regione, fondi e stanziamenti per rilanciare l’attività dei campi. Ecco cosa prevedono i finanziamenti
Pioggia di miliardi
per l’agricoltura
Competitività, ambiente, diversificazione dell’economia delle aree rurali. Sono questi i tre assi di intervento più importanti individuati dall’Unione europea per il nuovo Psr (Programma di sviluppo rurale) 2007/2013 che permetterà di sfruttare risorse per due miliardi e 5 milioni di euro.
Per cinque anni arriveranno attraverso la Regione fondi e stanziamenti per rilanciare l’agricoltura e le aree rurali. La Sicilia è la regione italiana che maggiormente beneficerà di questi interventi, su 20 regioni, il 15 per cento dei fondi andranno nelle casse dell’Isola.
Le risorse inizieranno ad essere disponibili fin da subito, il primo bando sarà pubblicato nei primi giorni di aprile, con scadenza il 15 maggio del 2008, e riguarderà i premi per la tutela dell’ambiente.
Gli interventi che disporranno di maggiori risorse saranno il primo asse (miglioramento della competitività) con il 42 per cento, il secondo (protezione a salvaguardia ambientale), anch’esso con 42 per cento. Mentre il terzo ambito, diversificazione e sviluppo dell’economia nelle aree rurali, avrà criteri di selezione meno stringenti, ma anche meno fondi a disposizione, circa il 7 per cento.
Per i primi due assi Bruxelles ha voluto mettere dei paletti più restrittivi. Innanzitutto saranno privilegiate le aziende già attive nei settori individuati dal Piano. Ciò vuol dire che per l’asse uno scaleranno la graduatoria le aziende già dotate di competitività sul mercato. Il criterio di valutazione tiene conto della dimensione dell’azienda che deve essere pari a 1.300 euro di reddito lordo mensili, circa 15.500 euro annui. Gli interventi sulla competitività saranno a trecento sessanta gradi e potranno riguardare tutta l’attività imprenditoriali dall’ innovazione ai servizi.
Il secondo asse riguarda l’ambiente, anche qui sarà privilegiato chi già attua politiche di salvaguardia ambientale.
Infine l’asse 3 permetterà di diversificare le attività di reddito nelle aree rurali più svantaggiate creando nuove attività commerciali, come agriturismo e microimprese di artigianato. In questo caso sono previsti criteri di accesso più ampi.
Tra le principali novità del nuovo Piano, tempi più veloci per presentare il bando e per accedere ai finanziamenti. Scadenze più brevi permetteranno di presentare la domanda per i bandi ogni 6 mesi.
Sempre nell’ottica di velocizzare i tempi, le aziende che intendono partecipare dovranno presentare dei progetti già in grado di essere messi in pratica. Questo permetterà di velocizzare i criteri di scelta e di attuazione.
“Le caratteristiche del nuovo Psr sono prevedono un meccanismo di accesso più snello – ha detto Gaetano Cimò, dirigente responsabile dell'Area Programmazione degli interventi in agricoltura -, il raccordo e la collaborazione tra i soggetti e le istituzioni. Accesso a bandi aperti con scadenza periodica con una progettazione esecutiva e già cantierabile, e maggiori certezze sui tempi dei finanziamento”. “Gli interventi del nuovo piano di sviluppo rurale si muovono sul piano dell’innovazione dell’aumento di conoscenza e del rispetto del territorio – ha aggiunto Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Interventi infrastrutturali -, sono misure che contribuiranno a creare reddito e occupazione”. “Il sostegno alla capacità di investimento delle imprese e l’accesso al capitale attraverso accordi con istituti di credito – ha concluso Giuseppe Morale, dirigente generale del Dipartimento Interventi strutturali dell'assessorato regionale all'Agricoltura e Autorità di gestione del Psr – sarà un elemento centrale del progetto che permetterà di dare maggiore solidità economica e più certezze sui finanziamenti”.
C.F.