Un'unica bottiglia per la Doc Etna? È da tempo che tra i produttori di questa Doc di cui si parla tanto in questo momento, si manifesta il desiderio di proporsi al mercato con un unico formato di bottiglia magari con il logo del consorzio stampigliato sul vetro.
A dare voce a questa richiesta è stato, durante l'ultima assemblea dei soci del consorzio, Marco Nicolosi Asmundo di Barone di Villagrande. La proposta non è caduta nel vuoto e al momento è stata accolta con favore dai produttori presenti. “È ovvio che dovremmo parlarne ancora molto diffusamente – spiega Giuseppe Mannino, presidente del consorzio che oggi raggruppa 50 aziende -. La discussione comunque è partita. Credo comunque che una scelta del genere dovrebbe essere condivisa dalla stragrande maggioranza dei soci. Inoltre credo – continua ancora Mannino – che la possibilità di utilizzare una bottiglia riconducibile al territorio dell'Etna debba essere estesa anche a quelle cantine che oggi non fanno parte del consorzio purché in queste bottiglie finisca Etna Doc, bianco, rosato o rosso”. Qualcuno ha ipotizzato anche il formato della bottiglia da poter utilizzare, magari qualcosa che sia simile alla borgognotta. Forse perché, a detta di molti, il vino dell'Etna ricorda per alcune caratteristiche proprio quello della Borgogna. “Tra l'altro – aggiunge Mannino – daremmo identità ai nostri vini attraverso le bottiglie perché la forma talvolta è anche sostanza. E poi troveremmo qualche vantaggio economico dall'acquistare i contenitori in vetro da un unico fornitore che produrrebbe le bottiglie per noi”. Tanto per dare qualche cifra, secondo i dati forniti da Mannino, sono oltre due milioni e mezzo le bottiglie di Doc Etna prodotte ogni anno.
E i produttori e gli appassionati di Etna cosa ne pensano? Il dibattito è aperto. Le segnalazioni migliori e più articolate le ospiteremo sul nostro giornale on line. Scriveteci a redazione@cronachedigusto.it.
C.d.G.