Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Alle Cantine Florio un modo diverso di degustare

08 Luglio 2013
marsala_e_grecale marsala_e_grecale

Un’esperienza multisensoriale per vivere e capire il Marsala attraverso un percorso che travalica i secoli e si dipana tra suoni e immagini.

La sede storica delle Cantine Florio, sul lungomare Vincenzo Florio, costruita nel 1833 e che quest’anno compie 180 anni, considerata il tempio del vino bicentenario, vanta adesso una sala di degustazione di ultima generazione e unica sull’Isola. Sfrutta la multimedialità e tecniche innovative scenografiche per ricreare uno spazio dove le coordinate di luogo e tempo si annullano per lasciare interamente la scena alla prova del gusto.

In questo teatro sui generis, realizzato per accogliere il visitatore, protagonisti sono i Marsala e i vini della cantina che si stagliano nella penombra su un tavolo degustazione che fa da palcoscenico ad una messa in scena dei sensi del tutto particolare. Dopo la visita al museo etnografico della cantina, dopo una passeggiata mozzafiato nelle navate della bottaia, esattamente 164 metri di camminata, tra i giganti di legno in cui riposano vecchissime annate di Marsala, tra riserve del ’39 o più recenti superiore riserva del ’77, (in tutto sono 3mila le botti), si accede alla nuova area dedicata agli assaggi.

“Sono migliaia i visitatori, i turisti e i wine lover che vengono ogni anno a vedere la cantina – spiega Benedetta Poretti, responsabile della comunicazione del gruppo Duca di Salaparuta –. Abbiamo pensato di raccontare il vino e la sua storia in un modo diverso, totalizzante. Vogliamo che lo capiscano sino in fondo, che portino poi il ricordo e l’emozione di questa esperienza, perché poi loro saranno i reali ambasciatori del Marsala nel mondo”.


Benedetta Poretti


Nella sala degustazione

E allora si accede nel silenzio, in un’atmosfera surreale dove gli unici bagliori sono quelli delle bottiglie in degustazione e i soli colori le sfumature dorato ambrate dei marsala versati nei calici. Poi si fa buio in sala. Inizia lo spettacolo. Come al cinema sullo schermo compaiono le immagini di una musa del teatro contemporaneo, Bettina Giovannini che si è prestata a raccontare il vino accompagnando l'ospite durante l'assaggio e coinvolgendolo direttamente in un dialogo a due. La musica risuona nell’ambiente e avvolge lo spettatore, chiamato a fare la sua parte in questa performance onirica e allo stesso tempo intensa.

Alla degustazione canonica dei vini si sostituisce così un piccolo sipario di vita vissuta nel mondo dei Florio, dove la fanno da padrone le sensazioni e le emozioni. Ad ogni tipologia ci si accosta gradualmente con abbinamenti a prodotti e specialità che esaltano le caratteristiche organolettiche dei Marsala. Non un vino che arranca per età, sotto il peso degli anni, attraverso questo viaggio si scopre un’opera enologica di grande beva in ogni sua variante, versatile, suadente,  vivace e mediterraneo. Un vino di territorio oltre che di cultura. Cade il velo dei pregiudizi che ha offuscato la valutazione di questi prodotti, cade l’assunto che si tratta di un vino per pochi, per poche occasioni, difficile. Il nuovo laboratorio sensoriale svela un altro mondo, che ha radici lontane nel tempo ma che continua ad essere in evoluzione, tutt’altro che fermo, in realtà in grande fermento. Il design minimale e ultramoderno dell’ambiente e dello shop annesso, che riprende le effigi retrò, icone della comunicazione commerciale dei Florio dei primi del ‘900, ricorda allo spettatore tutto questo. Abbiamo partecipato alla nuova esperienza che propone la Florio e abbiamo degustato tre etichette.

Marsala Vergine Terre Arse 2000: si presenta con  vivaci riflessi d'ambra. Raffinato e fresco al naso, piacevolissimo,  di grande bevibilità, esuberante. Ha un’acidità spiccata, è persistente, chiude lasciando sensazioni di arancia rossa.

Marsala Superiore Riserva Targa 2002, ammalia con un bouquet estremamente fine e ricco di note mielate e di agrumi. Ingresso setoso.  Rotondo, lunghissimo in bocca con note sapide, di vaniglia e di albicocca. 

Moscato Grecale ha un’impronta floreale. Spiccano la ginestra e il gelsomino. Delicato, scivola sul palato in modo fluido. Buona acidità con un'aromaticità suadente, ricorda l'estate con note dolci e tinte di erbe aromatiche.

C.d.G.