In Europa e in Cina aumenta la richiesta di vino made in Cile, soprattutto sfuso.
Il Sud America starebbe vivendo un momento favorevole in quest'ultimo periodo nei mercati internazionali. Alla luce della potenzialità dello sbocco cinese e della crescita del prodotto cileno, la Spagna ha deciso di puntare sulla produzione oltreoceano e di mettere lì la propria bandierina. O meglio, a farlo è la Félix Solís , uno dei colossi spagnoli, firma 300milioni di bottiglie, con il 55% destinato all'estero. Ancora il progetto è in via di definizione, potrebbe consistere in una costruzione di una cantina nuova o nell'acquisto di una già esistente, ed è motivato dal calo che sta subendo lo sfuso spagnolo a causa dell'aumento dei prezzi. L'export di vino sfuso per la Spagna rappresenta il 19% della produzione totale, e vale 500milioni di euro.
E proprio la Cina è l'ottavo bacino di riferimento, che assicura 89 milioni di euro. Nel Paese della Grande Muraglia la Félix Solis ha due importanti “basi”, una società di imbottigliamento e una società di importazione e distribuzione, entrambe a Shanghai. Ma anche in casa la holding spagnola ha deciso di potenziare la produzione. Firma il brand più venduto in Gran Bretagna, Viña Albali. I vini sono prodotti nella cantina di Valdepeñas, che la direzione vuole ammodernare con l'intento di farne la cantina più tecnologicamente avanzata d'Europa.
Attualmente, in termini di capacità, è una delle più grosse del Vecchio Continente, con 280 milioni di litri. Félix Solís ha anche una cantina a La Mancha. Del gruppo fa parte Pagos del Rey che nasce dall'unione di quattro aziende rispettivamente nella Rioja, nel Rueda, nel Ribera de Duero e nel Toro e che potrebbe allargarsi inglobando altre due, in Galizia e a Penedes, area viticola tra Barcellona e Tarragona. Nel prossimo futuro Félix Solis incrementerà la quota dei bianchi, in risposta alla crescente richiesta di vini bianchi spagnoli che ha visto schizzare in alto le vendite di quelli prodotti nel Rueda.
C.d.G.