Il Brasile sempre più forte nei mercati esteri.
Aumentano le esportazioni, anche in valore. Lo riporta Ibravin, l'Istituto del vino Brasiliano che promuove le uve e l'industria del vino nel Pese anche fuori confine, fondato nel 1998 e riconosciuto dall'Oiv.
I dati che dà l'istituto e che pubblica sul sito danno un valore delle esportazioni aggiornato al 2012 di 4,30 milioni di dollari. Ma in questo scenario si intercettano dinamiche che fanno prevedere un raddoppio entro il 2016. Più che l'export del vino sfuso è cresciuto quello dell'imbottigliato, del 23%. Cifre che crescono ma la percentuale del vino che va sulla scena internazionale rimane sempre piccola rispetto alla produzione totale, del 3%.
La politica di conquista riferita al teatro globale che adesso vuole condurre il Brasile vede, tra i prossimi obiettivi, anche la Cina, ma c'è anche il Nord Europa, il Regno Unito, la Scandinavia, la Germania e in America il Canada.
Proprio l'interesse della Cina starebbe crescendo nei confronti del vino brasiliano, sempre più buyer stanno andando alla scoperta dei territori del Paese, ed è aumentata la richiesta di vino in bottiglia a cui sarebbe dato un valore per litro più alto rispetto a quello riconosciuto da altri mercati, avrebbe superato gli otto dollari. Questo exploit del vino Made in Brasil, che annovera anche il Regno Unito tra le piazze maggiormente sensibili, risente della Coppa del Mondo 2014 e dei Giochi Olimpici in programma per il 2016.
Maria Giambruno